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Napoli, Sarri come Bianchi e Bigon

Napoli, Sarri come Bianchi e Bigon

Redazione

8 giugno 2015

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L’arrivo di Maurizio Sarri al Napoli rappresenta una svolta nel mercato allenatori degli ultimi anni: la grande che va a scegliersi il nuovo tecnico da una squadra provinciale (o addirittura, nel caso dell’Empoli, da una “comunale”, visto che Empoli è in provincia di Firenze). Negli ultimi quindici anni ci eravamo abituati a scelte di tutt’altro tipo, da parte delle big, che avevano intrapreso la strada del guardiolismo, optando per tecnici giovani (Stramaccioni all’Inter) o simboli del club (Seedorf, Inzaghi al Milan; Ferrara alla Juve; Montella alla Roma). Oppure andando sul sicuro accaparrandosi tecnici italiani già pronti e affermati (Ancelotti al Milan; Zaccheroni all’Inter e alla Juve; Lippi, Capello alla Juve; Ranieri alla Juve, alla Roma e all’Inter; Mancini e Mazzarri all’Inter; Allegri alla Juve) oppure puntando su scelte internazionali (Cuper e Mourinho all’Inter; Leonardo al Milan e all’Inter; Deschamps alla Juventus; Luis Enrique, Zeman e Garcia alla Roma; Benitez all’Inter e al Napoli). In realtà qualche caso del genere non è mancato neppure in epoca recente, e sono tutti esempi positivi, come Luciano Spalletti, passato nel 2005 dall’Udinese alla Roma: due Coppe Italia. O Massimiliano Allegri passato dal Cagliari al Milan: uno scudetto. O Antonio Conte, passato dal Siena alla Juventus: tre scudetti. Quest’ultimo poi, rientrerebbe pure nella casistica degli ex simboli del club e potremmo dire che un suo approdo alla Juve fosse persino preventivabile (sarebbe un po’ come vedere Donadoni al Milan). Maurizio Sarri poi è un tecnico rude e in tuta, forse il meno “delaurentiisiano” degli allenatori disponibili (non a caso, la prima scelta del presidente napoletano era Emery): anche per questo colpisce il suo passaggio al Napoli. La speranza dei supporter partenopei è che l’ex empolese si inserisca nel filone tracciato da tanti illustri predecessori, passati dalla provincia al successo: gli esempi più brillanti sono quelli del Milan, che vinse di tutto e di più andando a pescare in provincia Nereo Rocco (dal Padova) e Arrigo Sacchi (dal Parma). Ma anche i precedenti dello stesso Napoli sono incoraggianti: Ottavio Bianchi, il tecnico del primo scudetto fu prelevato dal Como; Alberto Bigon, quello del secondo, dal Cesena.

Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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