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Osvaldo, 'El Loco' si è fermato a Oporto

Osvaldo, 'El Loco' si è fermato a Oporto

Redazione

6 agosto 2015

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L'àncora è stata finalmente gettata sul pratone dell'Estádio do Dragão, che pare avere accolto con entusiasmo la sua firma. Osvaldo riparte dal Portogallo e con la maglia numero 10 sulle spalle. Per l'italo-argentino si tratta, da agosto 2013 a oggi, del sesto club diverso. Roma, Southampton, Juventus, Inter, Boca Juniors e adesso il Porto. Croce e delizia dei tifosi italiani, basti ricordare la rete che in pieno recupero permise ai bianconeri di uscire vittoriosi dall'Olimpico o le sfuriate nei confronti dell'allora tecnico giallorosso Andreazzoli o in epoca più recente nei confronti di Icardi, reo di non avergli passato il pallone nel match dello scorso gennaio contro la Juventus. L'Osvaldo furioso è stato letto anche a Buenos Aires, come quando raccolse un pezzetto di erba dal campo offrendolo al rivale dell'Estudiantes che aveva offeso la compagna: «Mangia il tuo pasto, asino». Una carriera "sana", senza giramenti di testa, avrebbe potuto portare il 'Loco' a giocarsi più chance con una sola maglia e, perché no, a ricevere più chiamate da Prandelli prima e da Conte dopo. I parallelismi si sprecano, con Balotelli quando si parla di tutti quei talenti che non hanno espresso al meglio le loro potenzialità o con Vieri quando - non c'è bisogno di andare a controllare, ricorderete tutti - si parla di attaccamento alla maglia. Bobone, all'età di Pablo (29 anni), si fermò a quota 9 squadre differenti, Osvaldo è già alla dodicesima. Anticipano i già citati club anche Espanyol, Bologna, Fiorentina, Lecce, Atalanta e Huracan. Se vi appassionano le statistiche, non possiamo non citare Lutz Pfannenstiel, ex portiere tedesco finito addirittura nel Guinnes dei Primati. Dagli anni '90 al 2011, 25 società diverse in 13 diversi paesi del mondo. Unico professionista ad aver mai giocato in tutte le confederazioni della FIFA,  passando dal Nottingham Forest agli Orlando Pirates, dal Penang - club della Malesia raggiunto a soli 20 anni -, ai Vancouver Whitecaps. Il solo sfiorare quest'impresa sarà difficile anche per un matto come Osvaldo, l'augurio è che l'attaccante possa ritrovare a Oporto la giusta serenità e la continuità necessaria, soprattutto in chiave nazionale: non sarebbe male averlo tra i pretendenti a uno dei troni dell'attacco azzurro. Melius abundare quam deficere, dicevano un tempo. @damorirne

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