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10, la perfezione di un numero

10, la perfezione di un numero

Redazione

8 agosto 2015

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Il numero 10 ha sempre rappresentato l’eccellenza in molti ambiti. Nelle scuole primarie e secondarie italiane il voto massimo ottenibile tramite compiti o interrogazioni è proprio dieci. Numero definito da Pitagora come perfetto, che costituisce il cosiddetto Tetraktys, la somma dei primi quattro numeri naturali. Anche nelle religioni bibliche ricopre un ruolo molto importante poiché dieci furono i Comandamenti  dati da Dio a Mosè sul Monte Sinai. E nello sport? Nella numerazione di base del calcio a undici, il dieci designava il trequartista, ovvero il centrocampista più avanzato e l’elemento di maggiore classe. Anche in seguito alla possibilità di scegliere personalmente il numero di maglia, il dieci è rimasto un simbolo di fantasia, di estro e di talento. Tra i più famosi ad aver indossato questo nobile numero ricordiamo Pelé e Zico, Mazzola e Baggio, Platini e Rivera, Puskas e Hagi. All’epoca le maglie non erano stampate come oggi ma venivano cucite. Se c’era una persona che più di tutti desiderava indossare una “diez de cuero blanco”, questa era Diego Armando Maradona e a Napoli hanno ritirato quel numero di maglia in suo onore. Nel calcio contemporaneo ricordiamo Francesco Totti, Alessandro Del Piero e Lionel Messi, colui che ha raccolto l’eredità pesante della diez lasciata da Diego. La maglia numero dieci della Juventus ha sempre avuto degni proprietari che hanno lasciato grandi ricordi ed emozioni ai loro tifosi. Omar Sivori con i suoi numeri geniali contribuì alle vittorie della gestione di Boniperti, ma il giocatore che più di tutti fece innamorare i tifosi bianconeri fu le Roi, Michel Platini, che con la sua classe fece innamorare anche l’avvocato Gianni Agnelli. Sacha Zavarov, tecnicamente straordinario, non riuscì a lasciare il segno, cosa che riuscì invece al suo successore, il divin codino Roberto Baggio, un fuoriclasse che stregò milioni di appassionati. Dopo cinque anni lasciò lo scettro al giovanissimo Alessandro Del Piero che presto divenne leader dentro e fuori dal campo, segnando la storia della Juventus. Un rapporto fatto di fedeltà, anche nell’anno della retrocessione in serie B, quello tra lui e la società che portò quasi al ritiro della maglia, che non avvenne proprio per sua stessa volontà. Dopo Alex la dieci è finita sulle spalle di Tevez, ex Boca, mentre Sivori era un ex River. I paralleli tra le due squadre argentine non finiscono mai, a tutte le latitudini. Per ogni persona che ami il calcio è un emozione vederla, indossarla, un onore ma anche un onere. In Italia, la storia della Juventus è passata da quel numero: adesso tocca a Pogba indossarla e scrivere la storia. Alessandro Cantoni

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