C'è stato un tempo in cui il Milan scendeva in campo con Baresi e Costacurta ed era capace di giocare a viso aperto anche contro Cerbero e Golia. C'è stato un tempo in cui il Milan decideva di risparmiare sul reparto arretrato, giocando - non senza paura - con Mexes e Zapata, quest'ultimo lontanissimo dai livelli visti a Udine. Alessio Romagnoli, classe 1995, è l'intermezzo tra le due categorie appena citate. Vent'anni e la consapevolezza di essere già grande, dimostrata lo scorso anno in maglia blucerchiata, sotto la gestione di Mihajlović. Colonna, insieme a Rugani, della Nazionale Under 21 e lo sarà anche nel prossimo biennio di Di Biagio. In realtà, uno così, potrebbe figurare stabilmente nelle convocazioni dei big. L'investimento non è di quelli leggeri, 25 milioni - senza considerare i bonus - sono tanti per l'età del giocatore. Però non si può non lodare l'operazione di mercato, al Milan arriva un centrale che si spera possa porre rimedio ai disastri degli ultimi anni, nell'immediato e nel futuro. E nel crudele ma veritiero gioco degli opposti, la mente corre ai due che dal nuovo millennio in poi hanno deliziato i tifosi rossoneri. Uno è Nesta, al quale Romagnoli è stato spesso paragonato, l'altro è Thiago Silva. A Milano si sorride, ma a Roma non sono da meno. In alto i calici, perché l'affare lo ha portato a compimento anche Walter Sabatini. Strano a dirsi, i vincitori sono due. Come accaduto nella trattativa Bertolacci, la dirigenza capitolina vedrà incrementate le proprie finanze per uno che - può essere forte quanto volete - non è mai stato al centro del progetto. Spieghiamo meglio. Sicuramente lo sarebbe stato, se fosse rimasto. Ma vuoi la carta d'identità, vuoi il prestito a Genova, vuoi Benatia e Castan prima o Manolas dopo, non aveva ancora avuto l'occasione e il tempo di entrare nell'11 titolare. Tanti bei milioncini in saccoccia, quindi, con il binocolo orientato verso il Parco dei Principi, c'è Digne in pole. L'idea di Walterone è quella di piazzare qualche altro colpo, sempre per la retroguardia. L'importante è non collezionare figurine. In questi giorni per esempio si sta parlando di Ranocchia e Garay, ecco, tra i due c'è l'abisso. Sempre meglio pochi, ma buoni.
@damorirne