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Mourinho e l'utile errore di Eva

Mourinho e l'utile errore di Eva

Redazione

17 agosto 2015

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Il Chelsea di questo inizio di stagione è senza dubbio il peggiore dell'era Mourinho, mettendo insieme sia la sua prima (dal 2004 al 2007) che la seconda (dal 2013) gestione dei Blues. Non tanto come risultati, comunque negativi (sconfitta contro l'Arsenal dell'arcinemico Wenger nel Community Shield, pareggio con lo Swansea e sconfitta con il Manchester City in campionato), o come gioco perché soprattutto contro il City il risultato non ha rispecchiato quanto si è visto in campo, ma perché  per la prima volta una sua squadra non sembra avere un'anima. Non stiamo certo parlando di spettacolo, perché si può essere grandi squadre anche facendo le barricate e ripartendo, o di qualità media dei giocatori anche se il fatto che il calciomercato si sia chiuso in sostanziale pareggio è significativo, così come è significativo che gli unici soldi veri siano stati messi sulla scommessa Rahman, ma stiamo parlando proprio di spirito. A forza di riempire la rosa di mezzi giocatori (mezzi ad alto livello, a metà classifica di Premier League o di Serie A sarebbero stelle) come Willian, Cuadrado, Oscar, categoria dalla quale dovrebbe essersi emancipato Hazard, non si sa più chi trascina chi. E questo nelle squadre di Mourinho, sempre con gerarchie molto chiare e quindi panchine non lunghissime, è un vero problema. In America Lampard, in Canada Drogba, l'evidente declino di John Terry (ma se il futuro è Zouma...) ha fatto sembrare scadente una difesa che la scorsa stagione pareva di ferro in quasi ogni situazione. Insomma, per la prima volta in carriera Mourinho ha in mano una squadra che non sente totalmente sua, anche se poi noi dall'alto dei nostri pagamenti spalmati su 150 anni scriviamo dei miliardi di Abramovich (che quest'anno ha speso meno di Ferrero). E quindi? Il caso di Eva Carneiro, il medico voluto nel 2009 da Villas-Boas e poi sempre riconfermato con Di Matteo e Benitez, sembra davvero un'arma di distrazione di massa usando il primo pretesto utile, un numero che lo Special One si è inventato per attirare come al solito su di sé critiche e polemiche, evitandole al resto della squadra. Al di là del fatto che Mourinho, uomo di destra e oltretutto nemico del politicamente corretto, mai vorrebbe una donna in uno spogliatoio di calciatori (per lo meno della sua squadra), la rimozione dopo l'errore della Carneiro nella partita con il Swansea (in campo per soccorrere Hazard che in realtà non si era fatto niente, con l'arbitro che giustamente aveva fatto poi uscire il belga dal campo perché non era stato lui a far segno al medico di entrare) è una mourinhata purissima. Anche se poi gli sviluppi della vicenda, compresa una intervista-bomba dell'ex fidanzato della Carneiro al Sun (il giornale che i finti inviati italiani definiscono sprezzantemente 'i tabloid inglesi', salvo poi copiarne le notizie), gli hanno dato in qualche modo ragione. Conclusione? Più facile trovare un buon medico sportivo, a prescindere dal sesso, che un nucleo-base di giocatori che ti segnino quasi dieci anni di grande storia come Cech, Terry, Essien, Lampard, Drogba (e nel Mourinho Uno c'era anche Robben...). Guardando la rosa del Chelsea attuale, soltanto Courtois, ieri ben sostituito da Begovic, e Hazard possono far pensare a un tipo di giocatore del genere, ma più come valore tecnico che come personalità. Insomma, in due anni e cinque sessioni di calciomercato Mourinho questi giocatori non li ha ancora individuati, o più verosimilmente non è riuscito a farseli comprare. Twitter @StefanoOlivari

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