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Kovacic e la sindrome di Pirlo

Kovacic e la sindrome di Pirlo

Redazione

18 agosto 2015

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Kovacic è il nuovo Pirlo, un errore di cui Thohir si pentirà per secoli. Anzi no, cedere il croato al Real Madrid per 35 milioni di euro è stato un bel colpo, grande plusvalenza e un problema in meno per Mancini. Come al solito, a seconda dei pregiudizi ognuno può avere la spiegazione calcistica che vuole: curioso poi che quelli che hanno pregiudizi siano ritenuti soltanto i giornalisti, mentre la maggior parte dei lettori si picca di essere 'obbiettiva' e 'appassionata di calcio', tifosa rigorosamente mai. Tornando a Kovacic, l'unico dato oggettivo è che 35 milioni di euro o giù di lì (mentre scriviamo queste righe l'operazione non è ancora ufficiale) consentiranno all'Inter di accontentare Mancini per quanto riguarda i soliti acquisti da lui ritenuti imprescindibili, un po' come lo erano Shaqiri e Podolski: Perisic, Felipe Melo, forse addirittura un esterno sinistro nonostante in rosa ce ne siano almeno quattro (Santon, Nagatomo, D'Ambrosio e Dodò) che possano giocare in quel ruolo, al di là del fatto che Mancini ci metta Juan Jesus per motivi imperscrutabili. Non soltanto provocazioni in chiave mercato, visto che la scorsa stagione il brasiliano lo si è visto lì anche in partite vere. Dal punto di vista del Real Madrid e delle sue spese no limits (in altri tempi nemmeno lo stesso Florentino Perez avrebbe dato quasi 19 milioni lordi all'anno ad un difensore, sia pure del livello di Sergio Ramos) l'operazione Kovacic è una delle tante, infatti è stato difficile spiegare ai media spagnoli il perché di tanto interesse per uno sconosciuto, presentato per certi aspetti giustamente come il vice-Modric (suo riferimento d'infanzia), che da anni gode di grande credito sia a livello di club che di nazionale, nonostante abbia mostrato poco in ognuno dei diversi ruoli in cui è stato schierato. Di base, visto che il meglio lo dà in spazi larghi grazie al suo cambio di passo e alla sua capacità di inserirsi nei corridoi, Kovacic è un giocatore che può senz'altro piacere a Benitez, ma stante la conferma (per motivi politici, a meno di non voler panchinare uno fra CR7, Bale, James e Benzema) del 4-2-3-1 sarà dura trovargli un posto, se non come riserva di uno dei due davanti alla difesa (cioè Kroos e Modric), dove raramente ha brillato, nemmeno con Stramaccioni (fresco di firma con Fox Sports) che lo vedeva proprio in quella posizione. Dal punto di vista dell'Inter è una presa d'atto della realtà: i discorsi sui giovani (Kovacic ha pur sempre 21 anni) sono una bella cosa, ma senza raggiungere subito l'Europa tutto il castello, con giovani e vecchi, può crollare in assenza di interventi nell'ordine dei 100 milioni da parte di Thohir (stiamo scherzando), Moratti (non adesso, ha gli stessi soldi di due anni fa) o di altri che stanno aspettando il cadavere. Non pensiamo che sarà il nuovo Pirlo, perché di Pirlo ce n'è stato uno, ma visti gli attestati di stima di tanti addetti ai lavori può senz'altro essere molto meglio di quel giocatore incompiuto che si è visto finora. Conclusione? Non si può tenere un giovane a marcire in panchina, perdendo soldi e facendo perdere a lui opportunità di carriera, soltanto perché quattordici anni fa si è commesso un grave errore. Twitter @StefanoOlivari

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