La campagna di qualificazione riparte dalla sfida contro Malta. Sulla carta non c’è storia, ma guai a fare passi falsi, che per la classifica rischierebbero di risultare decisivi. Come giocheranno i nostri avversari? In porta, ci sarà il portiere Hogg. La difesa sarà a cinque, con Zerafa sulla corsia destra e Failla a sinistra, con Borg, Agius e Z. Muscat centrali difensivi. In mezzo, una linea a tre con Briffa, R. Muscat e Fenech. In attacco, giocheranno due tra Schembri, Mifsud ed Effiong. Elementi che militano quasi tutti in patria. All’estero giocano solo il portiere, estremo difensore dei greci del Kalloni, il difensore Borg, di proprietà dei ciprioti dell’Aris Limassol, e la punta Schembri, anch’egli giocatore del campionato cipriota e militante con l’Omonia Nicosia. Il giocatore-simbolo della squadra dell’italiano Ghedin è il capitano Michael Mifsud, detentore del record di reti della compagine biancorossa (39) e a caccia di quello di presenze (è a quota 110 e il primato è di David Carabott con 122. Questa sera intanto, diventerà il terzo giocatore più presente).
Il tecnico è Pietro Ghedin, ex giocatore tra gli altri, di Fiorentina, Catania, Lazio, Pescara e Pistoiese. Ha già allenato Malta tra il 1993 e il 1995, prima di lavorare come vice nella nazionale italiana dal 1996 al 2004 (ha lavorato con Maldini, Zoff e Trapattoni) e di guidare l’Italia femminile dal 2005 al 2012, per poi tornare in sella alla nazionale maltese, con cui si è tolto qualche soddisfazione negli ultimi anni. L’ultima, il pari ottenuto in Bulgaria lo scorso novembre, che ha permesso di muovere la classifica. Ma anche la sconfitta di misura all’andata contro gli azzurri ha fatto intravedere dei miglioramenti da parte di una nazionale in cui i giocatori non sono professionisti. Anche nella corsa ai Mondiali 2014, Malta non era rimasta al palo, andando a vincere in Armenia e perdendo con onore le sfide interne contro Danimarca e Bulgaria, mentre in Italia perse 2-0, con il raddoppio subito solo nei minuti di recupero.
Questa sera Ghedin torna nello stadio in cui ha debuttato da calciatore in Serie A: «Mi sento ovviamente italiano, ma Malta mi ha ormai adottato. Quanto al campo, cerchiamo di adattarci all’avversario. L’unico campione che abbiamo è la squadra, e abbiamo l’unità come punto di forza». A chi gli chiede se Malta parte battuta, il Ct veneto ha ribadito che «non partiamo battuti, ma dobbiamo sperare in una serata storta dei nostri avversari».
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco