L'affitto da pagare era troppo alto e non ne valeva la pena. La Paramount Pictures ha deciso di chiudere la succursale italiana dopo il trasferimento di Andrea Pirlo a New York e dopo il mancato arrivo di un metronomo nel centrocampo del Milan. È andato via anche Pizarro che nel ruolo restava uno dei massimi esperti del campionato, svincolatosi dalla Fiorentina e tornato in patria nei Santiago Wanderers. Non è un regista purosangue - Mancini non è riuscito a trovargli la giusta posizione -, ma dalla lista non può essere escluso Kovacic, raffinatissimo dono dell'ultima Croazia e incontrollabile nella regolarità del rendimento. Prima si parlava del Milan non a caso. È possibile dispensare a Mihajlovic degli attaccanti di livello (sì, mettiamo dentro anche il potenziale di Balotelli) senza curarsi della qualità in mezzo al campo? L'unico in grado di costruire discretamente bene è Bonaventura, che nel corso della stagione si sposterà tra l'interno e la trequarti, zona che è stata di dominio brasiliano, divisa negli anni tra Kakà e Ronaldinho e ora tra Honda e Suso. È vero, c'è Montolivo, che in un reparto del genere sarebbe oro, ma il capitano non sembra ancora fare i conti con la condizione migliore. Chi ha fatto un bel balzo in avanti è il Napoli, con l'acquisto di Valdifiori. Fa il suo, sa cosa vuol dire passare un pallone e cerca spesso la verticalizzazione, più di quanto non abbiano fatto Inler e Jorginho. Non è ancora ai livelli di Empoli, ma siamo sicuri che riuscirà senza troppe pretese a guidare il nuovo centrocampo di Sarri. Fallito l'esperimento Padoin, la Juve tornerà ad avere il vice Pirlo, Marchisio, che da ora in avanti vivrà a tutti gli effetti da erede. Da non scartare, in situazioni di emergenza, l'arretramento di Hernanes. La Roma è piena di gente abile nell'interdizione e nella regia, Nainggolan è la chiave di tutto, mentre la Lazio può fare sicuro affidamento su Biglia, anche se attualmente è ai box.
@damorirne