Adesso è facile, dopo due valanghe di gol e forse una terza in arrivo contro il Carpi, leggere ogni successo del Napoli come una risposta di Maurizio Sarri a Diego Maradona. Abbiamo detto Sarri ma dovremmo dire De Laurentiis, uno dei grandi antipatizzanti (non dichiarati, come è ovvio per chi voglia circolare a Napoli) dell'ex Pibe de Oro. L'analisi tattica del gioco di Sarri è soltanto apparentemente semplice, perché pur partendo da moduli-obbiettivo (quest'anno il 4-3-1-2 del suo Empoli) l'allenatore finto napoletano (nato in città, ma cresciuto in Toscana) è uno studioso ossessivo delle caratteristiche degli avversari e quindi le discussioni su Insigne trequartista o esterno, Jorginho al posto di Valdifiori e Hamsik che tiene la posizione o si butta negli spazi come il vecchio Hamsik sono superate appena si pensa alla prossima partita. Gli ultimi 180 minuti sono stati di 4-3-3, domani chissà. Anche il famoso Empoli di Sarri altro non è stato che il punto d'arrivo di vari esperimenti, dal 4-2-3-1 al 4-4-2, con spezzoni da difesa a tre: questo per dire che come carattere Sarri non è Sacchi, nel bene e nel male. Il punto della questione ovviamente non è tattico, ma riguarda l'ipersensibilità dell'ambiente a tutto quanto riguardi anche alla lontana Maradona. Da una critica espressa in maniera civile, come quella recente, alle voci di improbabili ritorni passando per il confronto con un passato irripetibile e non certo per questione di soldi: è inimmaginabile nel 2015 che il più forte giocatore del mondo al top del suo valore di mercato scelga di venire in Italia, anche alla Juventus o alla Roma e quindi figurarsi in una squadra fuori dalla Champions. Nessuno ritiene credibile il Maradona allenatore, imbarazzante anche quando ha avuto come tutore Carlos Bilardo e ancor di più quando ha fatto di testa sua, ma tutti e in particolare quelli che non lo hanno visto giocare devono confrontarsi con il mito e con anni irripetibili in un'Italia irripetibile. E quindi? Pensavamo che Sarri fosse uno degli allenatori della A a più alto rischio di esonero, ma non certo per sue colpe specifiche. È che le aspettative sono altissime mentre la squadra è da lotta per il terzo posto, con almeno tre concorrenti. Certo con Maradona in panchina sarebbe in corsa per il decimo, senza offesa per i santi e ammettendo che si tratta di un santo anche per noi. Sarri potrà teoricamente arrivare agli scudetti, mai ai murales.
Twitter @StefanoOlivari