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Lewandowski, Archie Thompson e Oleg Salenko

Lewandowski, Archie Thompson e Oleg Salenko

Redazione

23 settembre 2015

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Cinque gol in nove minuti probabilmente non si erano visti nemmeno in un 10 contro 1 sul campetto di terra battuta in discesa della parrocchia. La difficoltà dell'impresa di Robert Lewandowski, oltre alla quantità e al fatto di aver giocato contro l'orologio, sta nell'essere entrato in corso d'opera e nel trovare il Bayern sotto di una rete. Con il Wolfsburg, poi. Il club che ha soffiato Julian Draxler alla Juventus nell'ultimo giorno di mercato. Non diciamo che il polacco ci ha abituati a cose del genere, ma già in passato un piccolo antipasto era stato servito. Cena di gala, semifinale di andata di Champions tra Borussia e Real Madrid. Mourinho affondò al Signal Iduna Park sotto il poker del centravanti che proprio in quell'anno - era il 2013 - avrebbe meritato la terza piazza del Pallone d'Oro e invece finì soltanto in 13esima posizione. Quando si parla o si scrive di argomenti che hanno natura statistica, la curiosità di trovare un precedente è tanta. E improvvisamente tornano di moda nomi come Panagiotis Pontikos o Archie Thompson. Il primo, almeno in competizioni ufficiali, è l'attuale detentore del record di più reti segnate in una singola partita. Terza divisione del campionato cipriota, non proprio roba da guerra per le pay tv. 7 maggio 2007, Olympos Xylofagou - S.E.K. Athanasiou termina sul punteggio di 24-3 e l'attaccante ne mette addirittura 16. Il secondo, invece, fu il protagonista della leggendaria vittoria dell'Australia nel match di qualificazione al Mondiale del 2002 contro le Samoa Americane. Il punteggio ufficiale della FIFA arrivò solamente il giorno dopo, bisognava ricontare tutto. 31-0 e celebrazioni da Guinness dei primati. Dei 28 gol siglati in carriera da Thompson con la maglia dei Socceroos, ben 13 furono messi a referto in quei 90 minuti. Ritornando alla cinquina di Lewandowski e sorvolando su quelle di Messi o Luiz Adriano, un richiamo doveroso va fatto a Oleg Salenko e al frammento di USA 94 tra Russia e Camerun. Roger Milla diventava il più vecchio (42 anni) a lasciare il proprio nome sui tabellini di un Mondiale e l'attaccante del Logroñés (club di prima divisione spagnola, erano altri tempi) cominciava a spartirsi nello stupore del globo il titolo di capocannoniere insieme a Hristo Stoichkov. In casa nostra, l'ultimo appassionato di tombola fu Miro Klose nel match tra Lazio e Bologna del maggio del 2013 ripetendo ciò che fecero molti anni prima Pruzzo con la Roma, Hamrin con la Fiorentina o Angelillo con l'Inter. Tutti, però, dietro a Piola e Sivori con le due "sestine" per Pro Vercelli e Juventus. Non si sono spinti fino a tanto Gilardino e Lucarelli, ma restano comunque nella storia dell'inedito della Serie A. Parma-Livorno del 2005 finiva 6-4 ed entrambi firmavano una quaterna. @damorirne

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