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Il sacrosanto sfogo privato di Capuano

Il sacrosanto sfogo privato di Capuano

Redazione

13 ottobre 2015

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Se fosse un film, sarebbe sicuramente l'ultimo di Neri Parenti. Se fosse un libro, completerebbe il reparto della decadente letteratura umoristica. Basta davvero poco, ormai, per suscitare la debole ilarità del fantomatico popolo del web. Alla voce 'protagonisti' della categoria appartengono Massimo Ferrero ed Eziolino Capuano. Colpiscono le prime volte, quando si lascia spazio all'esagerazione del non conosciuto, salvo poi scemare durante la recita dell'ennesimo copione, a questo punto consumato e privo di ogni impulso creativo. E l'imprudenza è soltanto nostra, frastornati - senza possibilità di ripresa - da chi, stabilmente, appoggia il proprio personaggio sopra le righe del consentito. Al di là di questo, è bene spezzare una lancia a favore del tecnico dell'Arezzo. Non ci è dato, sulla carta, giudicare lo sfogo del salernitano al termine di un'amichevole persa contro una squadra di Promozione. Qualcuno, però, ha avuto la brillante idea di diffondere la registrazione audio del pesante colloquio avvenuto tra le parti. Il giocatore in questione è Nicolò Sperotto, già ai margini della rosa. La sacralità delle mura dello spogliatoio - chiamiamole anche domestiche, perché nel calcio lo spogliatoio è la casa - non deve essere mai messa in discussione. È il privatissimo momento del faccia a faccia, delle valutazioni, dei pareri. La zona franca che consente - sempre nei limiti del consentito - il beneficio globale delle proprie azioni. Sarebbe errato, inoltre, isolare il caso di Capuano. Non riteniamo possa essere la normalità né l'episodio più intenso della scala delle uscite infelici. Son cose che potrebbero accadere - e accadono, statene certi - in ogni spogliatoio del mondo. Semmai, un minimo di indignazione bisognerebbe tirarla fuori quando si fa tutto alla luce del sole. Come la bestemmia in conferenza stampa o le colorite frasi dello scorso anno, dopo il ko contro l'Alessandria: «In campo le checche non vanno bene, andate a lavare i panni». Alcuni lo hanno accusato di omofobia, altri invece lo hanno eletto a nuovo idolo del calcio di periferia. Di sicuro, tra i due fuochi, non ha vinto l'eleganza. @damorirne

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