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Anche il ranking è un complotto

Anche il ranking è un complotto

Redazione

15 ottobre 2015

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Sembra quasi che il ranking UEFA sia un complotto contro l'Italia, rimasta fuori dalle prime cinque del continente dopo l'ultimo giro di partite dei gironi di qualificazione europea. Gli azzurri di Conte, in seconda fascia, capiteranno quindi in un gruppo con una tra Francia (testa di serie di diritto in quanto organizzatrice), Spagna, Germania, Inghilterra, Portogallo e Belgio. Non si capisce dove sia il problema, dal momento che la classifica UEFA tiene conto soltanto di risultati e non di palette alzate dai giudici: al 20% conta Euro 2012 (qualificazione più fase finale), al 40% il Mondiale brasiliano, al 40% le qualificazioni 2016. Dov'è il complotto? Poi guardando le partite l'Italia non sembra inferiore al Portogallo e forse nemmeno all'Inghilterra, ma il criterio è oggettivo ed era conosciuto da tutti gli addetti ai lavori. Tutti o quasi, visto che in FIGC qualcuno se l'è presa con il peso delle amichevoli che per la UEFA invece contano zero mentre hanno importanza per il ranking FIFA. E anche lo stesso Conte, che si è chiesto polemicamente come sia possibile non essere teste di serie avendo chiuso il girone al primo posto con 24 punti, evidentemente non conosce bene le regole della competizione a cui partecipa. 2. La pubalgia è difficile da diagnosticare e impossibile da guarire con certezza, ancora nel 2015: per questo si può usare per giustificare qualsiasi esclusione o auto-esclusione dalla lotta. Non stiamo dicendo che questo sia il caso di Mario Balotelli, ma è curioso che dopo il colloquio 'motivazionale' di Berlusconi con Mihajlovic l'attaccante di proprietà del Liverpool (o di chissà chi) abbia registrato l'aggravarsi di questa patologia, unito ad un probabile cambio di modulo (il Milan sembra andare verso il 4-3-3) che non avrebbe disturbato il Balotelli degli inizi, quello che faceva tutta la fascia con anche una discreta fase difensiva, ma che adesso gli sembra un chiaro segnale di sfiducia. Sviluppi da seguire con interesse, visto che si tratta dell'unico attaccante italiano con un grande potenziale e che per l'Europeo in Francia la sua presenza conterà più della data della finale di Coppa Italia. Certo è che questo Mihajlovic commissariato non rischierà la panchina per un giocatore che nemmeno lo esalta. 3. Calciopoli non finirà mai, pur essendo definitive le sentenze sia sportive che penali. Lo provano i tanti click che guadagniamo gratis con un semplice accenno all'argomento, ma soprattutto le richieste di risarcimento in essere e quelle in arrivo. Non siamo al solito Juventus versus FIGC, con tentazione di contro-causa, ma a Gazzoni Frascara contro tutti. L'ex proprietario del Bologna in un'intervista al QS ha spiegato che i danni da lui subiti per i comportamenti di persone e club, non più discutibili dopo la sentenza della Cassazione, ammontano a 113 milioni e 628 mila euro. Discutibile è semmai la quantificazione... Glieli dovranno ridare in solido, se il tribunale (anzi due: Roma e Napoli) darà ragione a Gazzoni, Juventus e Fiorentina come club, Moggi, Giraudo, i fratelli Della Valle, Mencucci e De Santis come persone fisiche. Il capitolo dei risarcimenti è interessante perché dopo la sentenza della Cassazione può aprire contenziosi finora inimmaginabili, soprattutto in maniera televisiva. Sky contro i condannati di Calciopoli, per dirne una, o magari una class action di telespettatori contro tivù e Lega per avere venduto come sport un prodotto che era fiction. Se fossimo negli Stati Uniti le aziende ritenute truffatrici starebbero già accantonando i soldi per i risarcimenti, ma in Italia tutti sono amici di tutti e quindi sarà già tanto se Gazzoni riuscirà ad ottenere qualche spicciolo. Twitter @StefanoOlivari

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