Il commissario tecnico della Nazionale argentina, Gerardo Martino, ha diramato la lista dei 25 convocati per le prossime sfide contro Brasile e Colombia. Il guaio è che non figurano Messi e Aguero, ancora alle prese con i rispettivi infortuni, e la precarietà del reparto avanzato dell'Albiceleste è stata edulcorata dalle sobrie chiamate di Higuain, Tevez, Dybala, Lavezzi, Di Maria, Correa, Lamela, Pastore e Gaitan. Alcuni di loro, nel tempo, hanno dovuto arretrare - per forza di cose - la propria zona di competenza, ma questo non ci esime dal considerarli a tutti gli effetti dei trequartisti e, quindi, dei surplus dal centrocampo in su. Per quanto riguarda Gaitan (Benfica), che in mezzo a tutti quei nomi potrebbe passare per lo scemo del villaggio, c'è da dire che è soltanto il meno mediatico, il che rende l'idea del concetto che vogliamo far passare. Il vero impiccio, però, non tarderà ad arrivare e riguarderà i vari Icardi, Vietto, Driussi, Carrillo, Bou, il figlio del 'Cholo', tutta gente che ora o tra qualche anno dovrà necessariamente indossare la maglia della Nazionale, anche perché basta dare un'occhiata alle statistiche per rendersi conto che più o meno tutti - per il complesso gioco dei procuratori - hanno ricevuto almeno una volta la chiamata. La sterminata produzione offensiva di talenti a disposizione del 'Tata', oltre a rappresentare ragionevolmente un rischio - non è facile gestire una situazione del genere -, riesce a tratti nell'ingrato compito di imbarazzare gli altri. Partendo dal Brasile ed escludendo Neymar e sì, mettiamo anche Oscar, Willian e il bavarese Douglas Costa, cosa resta? Hulk, Ricardo Oliveira, Renato Augusto, Firmino, Coutinho e così via. Buoni giocatori alcuni, impresentabile il resto. E non abbiamo parlato di Diego Tardelli o Robinho. L'Italia risponde con Pellé, Eder, Zaza, El Shaarawy, Candreva e i campioni del mondo della Germania con Müller, Özil, Götze, Schürrle, Kruse, Bellarabi, Reus e la triste esperienza semsetrale di Podolski all'Inter. Morata, Diego Costa, Paco, Nolito, Isco, Silva, Pedro per la Spagna (sono soltanto alcuni nomi, sia chiaro) e Rooney, Kane, Sterling, Welbeck, Walcott, Sturridge e il "ranieriano" Vardy per l'Inghilterra. Doveroso inserire anche la Francia con Benzema, Giroud, Martial, Fekir, Griezmann, Lacazette e Valbuena. Ora è bene dosare la parola "campione" e fare il paragone tra il parco attaccanti dell'Argentina e quello delle altre Nazionali.
@damorirne