Non siamo tra i fan di
Carlo Tavecchio e
Antonio Giraudo, ma nemmeno li riteniamo così stupidi da incontrarsi 'in segreto' nella hall di un albergo del centro di Milano. Cosa avvenuta ieri e alla base dello
scoop di Giuseppe Cruciani per Dagospia, che oltre a fotografare (di Dagospia il fotomontaggio che pubblichiamo) la strana coppia ha anche ascoltato parte della conversazione, incentrata sull'ormai incancrenita questione dei risarcimenti per Calciopoli. Dopo anni in cui la FIGC è stata messa sotto scacco dai 443 milioni di euro chiesti dalla Juventus non si bene a quale titolo, le motivazioni della sentenza della Cassazione hanno ridato il pallino in mano a tutti quelli che in quella guerra di potere si sono sentiti defraudati: in primis l'ex proprietario del Bologna
Gazzoni, ma anche tanti altri. Compresa la federazione, che per il comportamenti dei massimi dirigenti di alcuni club ha avuto un danno di immagine enorme. Fra questi dirigenti bisogna inserire anche Giraudo, non a caso radiato dal calcio, che però nel colloquio con Tavecchio non sembrava un turista lì per l'Expo ma uno che parlava per conto del suo vecchio club. Vecchio si fa per dire, perché Giraudo dall'orbita di
Andrea Agnelli non è mai uscito e non ha mai smesso di essere un suo ascoltato consigliere su varie questioni, al contrario di
Moggi che è stato tagliato fuori da ogni corrente della famiglia. Buoni conoscenti di Tavecchio ci dicono che l'incontro non è stato un caso ma che nemmeno è stato ufficiale, perché Giraudo è radiato e non era opportuno riceverlo in sedi FIGC come rappresentante della Juventus. E che il presidente federale ha voluto tenerlo in un luogo semipubblico, avvertendo anche qualcuno che poi ha avvertito altri, perché non venisse fuori che si era incontrato in segreto con uno dei personaggi chiave di Calciopoli. Scandalo peraltro che ha portato condanne anche a grandi elettori di Tavecchio come Galliani e Lotito. E quindi? È incredibile anche il solo pensiero che Giraudo sia nel calcio italiano ancora uno che conta, ma soprattutto è chiaro che la Juventus teme che il topolino dei risarcimenti di Gazzoni diventi una montagna con discesa in campo di televisioni (Mediaset più di Sky), associazioni di tifosi e altre squadre danneggiate: ci viene in mente la quinta classificata della stagione 2004-2005, la Sampdoria di Garrone e Novellino, che perse la Champions League, ma non solo lei. Se l'ispiratore della battaglia alla FIGC era stato Giraudo, ottimo interprete dello stile arrogante del gruppo che ha comandato in Italia per decenni (non nel ridicolo calcio, ma in settori decisamente più importanti), adesso tocca a lui venire a un compromesso anche se il suo atteggiamento è sembrato tutt'altro che conciliante. Prossime puntate? Qualche articolo contro Infront e Mediaset da parte dei giornalisti della casa. Ma stando a quanto arriva da Torino il percorso è quello della trattativa ed è per questo che si è preferito usare uno formalmente esterno come Giraudo piuttosto che far perdere la faccia ad Agnelli. Lo scenario finale, ispirato dal buon senso e dalla memoria cortissima dei giornalisti, sembra tracciato: zero a zero e si riparte. Purtroppo ancora da Tavecchio e Giraudo.
Twitter @StefanoOlivari