Due differenti punti di vista: quello dell'allenatore e quello del CT. Ognuno con le proprie ragioni, ognuno con i propri diritti da rivendicare. Gli ultimi episodi hanno costretto il Napoli a privarsi di Gabbiadini, la Roma di Gervinho, la Juventus probabilmente di Buffon, Mandzukic, Lichtsteiner e Caceres. La settimana dedicata alle Nazionali è da sempre stata il peggior incubo dei club, al di là degli indennizzi ricevuti in caso di infortunio. Primo profilo, quello degli Allegri, dei Sarri o dei Mihajlovic per intenderci. Il momento delle convocazioni, spesso, viene vissuto come un trauma: il dover gestire minuziosamente il lavoro quotidiano della classe e la perdita di parte degli allievi per almeno sette giorni è una paura comprensibile, per di più se durante il ritiro in Nazionale la preparazione atletica è completamente agli antipodi. Il campionato non dura quanto un fine settimana sulle spiagge di Taormina e la costanza è uno dei requisiti imprescindibili. Secondo profilo, quello dei Conte, dei del Bosque o dei Martino. I "nazionali", dal ritiro in poi, sono sotto la loro egida: rigettiamo la distinzione tra allenatore e selezionatore perché non crediamo che il raggiungimento di determinati obiettivi (Europei, Mondiale o una banalissima Confederations Cup) possa essere immune dalle attività svolte dal CT, a prescindere dal metodo adottato che - ribadiamo - è personale e dunque al di fuori dalle competenze delle varie società. Ovviamente, quello dell'appartenenza alla Nazionale o al club, è un discorso da circoscrivere al solo aspetto ludico. Nessuno ha torto, se non agli occhi dell'altro. La sensazione è che, per adesso, il problema non disponga dei mezzi adatti per poter scrivere la parola fine. Il calendario è quello che è, si scende in campo praticamente ogni tre giorni e situazioni del genere faticano a soddisfare i requisiti delle parti. Che si indossi la maglia del proprio Paese o della città in cui si vive poco importa, l'infortunio è una delle naturali componenti del gioco e ha sfortuna di esistere anche nella più infima delle amichevoli estive.
@damorirne