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Alex Sandro "flop" solo perché poco utilizzato

Alex Sandro "flop" solo perché poco utilizzato

Redazione

23 novembre 2015

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Fortunatamente il brusco passaggio dal Clásico spagnolo a quello italiano non ha sortito effetti negativi, giusto qualche acciacco mentale risolvibile in un paio di giorni. L'occhio ha dovuto dapprima fronteggiare le giocate di Iniesta, il mago che ha confuso l'eccezionale con il normale, e dopo lo smarrimento di Hernanes, il profeta che ha portato sul campo da calcio il dono della prevedibilità. L'antefatto presentava per Juventus e Milan un solo obiettivo, quello della vittoria. Allegri per continuare il trend positivo e risalire in classifica, Mihajlovic per dare una scossa in seguito allo scialbo pareggio casalingo contro l'Atalanta. L'andamento della gara è parso chiaro sin dai primi minuti. La noia ha fatto da moderatore e gli errori tecnici da entrambe le parti hanno agito da catalizzatore del disagio. A spargere un po' di pepe macinato sulla tavola dello Stadium ci ha pensato Alex Sandro, ancora dietro nelle gerarchie dell'allenatore - almeno fino alle 20:45 dello scorso sabato - ma finito per risultare uno dei più positivi, insieme all'eroe di giornata Dybala, proprio il ragazzino che secondo i piani alti della società deve crescere con calma e che invece tiene a galla un'intera squadra con l'immaturità dei suoi 22 anni. Il problema dell'esterno brasiliano, arrivato in estate dal Porto per la cifra che ormai sanno anche i muri, è lo scarso impiego. Perché considerare come flop un giocatore che è stato utilizzato per tutti i novanta minuti solamente in tre partite di campionato? Per di più, in quelle poche volte che è stato chiamato in causa non sembra aver destabilizzato il fine palato dei tifosi juventini. Troppo facile cavarsela con la solita scusa del difficile processo di inserimento, meglio guardare alla realtà dei fatti e fare i conti con la leadership di Evra. La svolta, ed è un terribile controsenso, l'hanno data gli infortuni. L'avvicendamento dei due terzini alla mezz'ora e l'uscita di Hernanes tra primo e secondo tempo, con il conseguente passaggio al 3-5-2, hanno costretto Allegri alla gioiosa rinuncia del trequartista, che fisicamente non c'è e non è mai esistito. Più libertà d'azione per Alex Sandro e Lichtsteiner, con annesso lavoro straordinario, costretti a limitare la fruibilità delle fasce governate da Cerci e Niang e a proporsi con più pressione in zona offensiva. Dai due elementi di discussione estiva è nata la rete dell'1-0, forse sarebbe più corretto per il momento farsi due domande sul reale apporto di Mandzukic e cercare di far luce sui ripetuti problemi muscolari anche perché Khedira è imprescindibile. @damorirne

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