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Leggende di provincia / Salvatore Di Somma

Leggende di provincia / Salvatore Di Somma

Redazione

3 dicembre 2015

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Ecco un altro personaggio-simbolo delle “piccole” di Serie A a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80. Dici Avellino e subito viene in mente il periodo d’oro dei lupi irpini, che per ben 10 stagioni consecutive figurano tra i protagonisti della massima serie. Un’epopea cominciata al termine del torneo cadetto 1977-78, quando i biancoverdi conquistano per la prima volta la ribalta più prestigiosa a 66 anni dalla fondazione. Proprio in quel fantastico campionato arriva dal Pescara un esperto difensore, che contribuisce in maniera determinante alle fortune irpine: Salvatore Di Somma. Nato a Castellammare di Stabia (Napoli) l’11 aprile 1948, aveva vissuto fino a quel momento una carriera, come dire, in un lento ma costante crescendo. Tanta gavetta, a cominciare dal debutto nella Juve Stabia ancora minorenne. Di Somma, libero provvisto di buon senso della posizione e discreta personalità, parte dalla Serie D. Poi nel 1968 il passaggio al Lecce, per salire di una categoria. In Puglia disputa 7 stagioni di fila, convincendo infine il Pescara a fargli assaggiare la B. Ecco la salita di un altro gradino. Al primo campionato con gli abruzzesi  giocato da titolare, segue un altro avaro di soddisfazioni. Poche presenze e oltretutto la beffa della promozione in Serie A - la prima assoluta del Pescara – vissuta con poca gioia: viene infatti ceduto all’Avellino, sempre in B. La grande ribalta, a 29 anni, sembra svanita. Ma per Di Somma si materializza la seconda promozione consecutiva, stavolta per andare incontro a soddisfazioni importanti. Diventa il baluardo difensivo di una tra le più belle realtà di provincia nella storia della Serie A. Quell’Avellino, per parola dello stesso capitano di quella squadra, rappresentò un motivo di gioia per la città intera, colpita così duramente dal terremoto nel 1980. La difesa irpina venne dipinta tra le più ostiche e “cattive” da affrontare, in particolar modo al Partenio: lo stadio avellinese viene ancora ricordato per il calore del suo tifo, vero dodicesimo uomo in campo. La fascia al braccio e la precoce stempiatura ne hanno fatto un’icona riconoscibile da tutti gli appassionati ed addetti ai lavori. Di Somma conclude la parabola agonistica nel 1984 dopo alcuni guai fisici ed uno spiacevole episodio mai del tutto chiarito con Carlo Mazzone, all’epoca tecnico dell’Ascoli. Con i neroverdi è il recordman di presenze in massima serie con 179 gettoni, condite da 5 reti. Dopo aver appeso i fatidici scarpini, diventa allenatore a partire dalla stagione 1988-89 con la prima esperienza al Sorrento. Lavora quasi sempre lavorato per compagini del sud, tornando nella nuova veste anche nelle piazze del cuore: Juve Stabia ed Avellino. Dal 2010 cambia ruolo diventando Direttore sportivo, incarico che ricopre tuttora al Benevento in Lega Pro. Fabio Ornano

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