A tanti appassionati ed addetti ai lavori, il suo nome potrebbe dire poco o nulla. Invece Giovanni Costanzo, attivo tra gli anni Trenta e Cinquanta, ha fatto la storia. Eccome: oggi, a cento anni dalla nascita, risulta essere ancora il massimo realizzatore della Serie B con 143 reti. Di taglia minuta (166 x 65), nacque a Biella il 14 marzo 1915. Il suo debutto avviene nella stagione 1930-31 con il Valle Cervo, squadretta montana militante in Prima Divisione. Passa alla Biellese l’anno dopo, e da lì comincia a segnare con regolarità. Non possiede doti tecniche sopraffine, ma bada ai fatti. Nel campionato 1933-34 le sue 23 reti attirano la Cremonese, con cui esordisce in Serie B timbrando altre 13 volte. Cambia di nuovo maglia, stavolta legandosi al Livorno. Con i toscani “Nino” ha la possibilità di assaggiare il palcoscenico maggiore, tuttavia non riuscendo a fare la differenza come gli era riuscito bene in cadetteria. Per cui, il suo bottino in A ammonta a 2 misere reti in 12 gare. Pazienza: evidentemente Costanzo riusciva ad esprimersi al meglio lontano da certe pressioni. Rinvigorisce durante il triennio con lo Spezia (ben 59 gol), che lo aveva acquistato per 25.000 lire. Nel 1944 rientra una prima volta alla Biellese per il torneo misto B-C Alta-Italia e poi vive una parentesi al Vigevano. Decide di rincasare a Biella, da cui non si muoverà più: allunga la carriera, fino al 1953, tra B, C e Quarta Serie. Nella stagione 1951-52 funge da player-manager. Due volte capocannoniere del campionato cadetto (1942 e 1943), colleziona complessivamente la bellezza di 254 reti in carriera. Tra il 1954 ed il 1960 guida da allenatore Vigevano (che porta dalla Quarta Serie alla B in tre anni, vincendo il “Seminatore d’Oro”), ancora Biellese e Venezia. Muore per malattia nella sua città natale il 6 settembre 1961 a soli 46 anni.
Fabio Ornano