Delude l’Italia-bis proposta da Antonio Conte, che forte del primo posto già ottenuto matematicamente dopo la vittoria con la Svezia, non aveva assilli di classifica. L’Irlanda, invece, aveva un disperato bisogno di vincere per proseguire il suo torneo e a 5’ dalla fine ha colto il meritato successo, che la inserisce in extremis nel lotto delle migliori terze a scapito della Turchia, beffardamente eliminata, quando ormai pareva essere salita sulla nave dell’eliminazione diretta.
Ventidue anni dopo, l’Eire torna a battere l’Italia in un grande torneo. Anche allora - era il Mondiale americano - capitò nella fase a gironi, ma fu all’esordio.
Antonio Conte ha approfittato della classifica tranquilla per proporre titolare qualche volto nuovo: Sirigu, Ogbonna, Sturaro, Bernardeschi, De Sciglio, Zaza e Immobile. Ancora fuori dunque El Shaarawy e Insigne, evidentemente indietro nelle gerarchie del mister. Molte di queste novità non hanno però sfruttato la chance offerta: la fame dell’Irlanda ha fatto la differenza e la compagine biancoverde ha tenuto meglio il campo, andando ad acciuffare una qualificazione di grinta e carattere, caratteristiche che serviranno all’Italia per uscire vincitrice dal tremendo ottavo di finale con la Spagna.
Gara spezzettata e fallosa (40 falli, record del torneo), quella di Lilla: in un campo tortuoso - che non deve servire però come alibi - l’Italia è parsa troppo timida e compassata. Molto più pericoloso l’undici di O’Neill: nel primo tempo c’ha provato con Murphy e probabilmente avrebbe meritato un rigore nel contatto dubbio tra Bernardeschi e McClean. Nella ripresa, ha avuto una grossa occasione con il neoentrato Hoolahan, a segno contro la Svezia: il centrocampista del Norwich, a tu per tu con Sirigu, si è fatto ipnotizzare, calciandogli addosso, ma ha avuto modo di rifarsi un minuto più tardi, servendo l’assist vincente per Robbie Brady, che di testa ha trafitto Sirigu, mandando in estasi il popolo irlandese.
L’Italia? Pervenuta solo sullo squillo di Lorenzo Insigne al 77’: il napoletano, al debutto in questo Europeo, ha colpito il palo, dopo un’azione “alla Eder”. Dei debuttanti, è forse l’unico che potremo rivedere ancora contro la Spagna e che potrà dare dei grattacapi a Conte (anzi, molti chiedevano il suo impiego già nelle altre gare), mentre il romanista El Shaarawy, entrato solo negli ultimi otto minuti, è stato obiettivamente non giudicabile.
Ancora una volta, è mancata la fase d’impostazione: Thiago Motta non ha convinto, così come il pallido Bernardeschi, dal quale era lecito attendersi un po’ d’inventiva in più.
In fin dei conti, non c’è da fare drammi per quanto visto contro l’Irlanda, ma speriamo di vedere l’Italia rimettersi il coltello tra i denti contro la Spagna, perché senza mordente torniamo ad essere una squadra “normale” e perché Conte aveva finora dimostrato di aver ben lavorato proprio nel carattere della squadra e nella voglia di sacrificarsi. L’Irlanda lo ha fatto ed è stata premiata a trecento secondi dalla fine. D’altronde, è l’Europeo degli ultimi minuti.
I PIÙ E I MENO
+ Robbie Brady: rinnova ventidue anni dopo il gol di Houghton a Usa ‘94. Eroe della serata. È l’uomo che crea maggiori pericoli e non a caso, segna il gol decisivo.
+ Jeff Hendrick: lo avevamo scelto tra i “promossi” già contro la Svezia. Si conferma giocatore molto interessante. Si fa sentire in mezzo e ha un sinistro niente male.
- Federico Bernardeschi: il fiorentino gioca una partita opaca, senza picchi. E con il rischio di un rigore causato. Non è ancora pronto per fare il vice-Candreva.
- Thiago Motta: la partita conferma che può essere utile schierarlo per mettere ordine nei minuti finali di gara, non dall’inizio. Sbaglia molti palloni e questo è davvero un male, visto che la sua forza dovrebbe essere nel lato tecnico.
- Stefano Sturaro: lavora male parecchi palloni. Impreciso e con poca personalità, viene sopraffatto dalla grinta degli irlandesi.
- Antonio Conte: il Ct sostiene di aver avuto le risposte che cercava da questa partita. Difficile credergli. Come rimane difficile credere alla scusa del campo. Sulla formazione, si prende qualche rischio schierando il diffidato Bonucci e concede poco tempo a Insigne ed El Shaarawy.
IL TABELLINO
Lilla, 22 giugno
Italia-Irlanda 0-1
85' Brady.
Italia (3-5-2): Sirigu; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Bernardeschi (60’ Darmian), Sturaro, Thiago Motta, Florenzi, De Sciglio (82’ El Shaarawy); Zaza, Immobile (74’ Insigne). In panchina: Buffon, Marchetti, Chiellini, Candreva, De Rossi, Parolo, Giaccherini, Eder, Pellè. Ct: Conte.
Irlanda (4-3-3): Randolph; Coleman, Duffy, Keogh, Ward; Hendrick, McCarthy (76’ Hoolahan), Brady; Long (90’ Quinn), Murphy (70’ McGeady), McClean. In panchina: Westwood, Given, Clark, O’Shea, Whelan, Christie, Meyler, Walters, Keane. Ct: O’Neill.
Arbitro: Hategan (Romania).
Note: ammoniti Sirigu, Long, Barzagli, Ward, Zaza e Insigne; recupero: 1’ pt, 3’ st.
Uomo partita Uefa: Brady.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco