Che Germania! La migliore vista in Francia in questo scorcio di Europei. A Lilla, i Campioni del Mondo dominano dal primo all’ultimo minuto contro una Slovacchia scesa in campo solo per difendersi e puntualmente squagliata dopo il gol dello svantaggio, giunto dopo appena otto minuti di gioco. Una volta sbloccato l’incontro, per la Germania è stata una magnifica esibizione fatta di organizzazione tattica, bel giro-palla e attacchi perpetrati con parecchi giocatori. Se nella fase a gironi, i tedeschi erano stati belli solo a tratti e avevano dato l’idea di una squadra che produce gioco sprecando però parecchio, questa volta hanno dato una dimostrazione di superiorità schiacciante: mantengono la porta inviolata - unica nazionale a non aver ancora subito reti - e si scatenano in avanti, andando a segno con tre giocatori diversi, un difensore, un attaccante e un trequartista.
La partita è senza storia: all’8’, Boateng la sblocca con un destro al volo, che - complice una deviazione di Skriniar - finisce nell’angolino. Al 14’, la partita può chiudersi con il calcio di rigore che viene accordato alla Germania per una spinta di Skrtel ai danni di Gomez: dagli undici metri, però, Özil si fa parare il tiro, poco angolato e a mezza altezza, mantenendo vive le speranze slovacche per qualche altro minuto.
In chiusura di tempo, la Slovacchia spreca con Kucka la chance dell’1-1 (strepitoso Neuer a salvare sul colpo di testa) e nel capovolgimento di fronte, incassa il colpo del ko. Draxler fa fuori con un dribbling lo stesso Kucka e calcia in pezzo il pallone che Gomez, al secondo centro nella competizione, deposita in rete.
Nella ripresa non cambia il copione, anche se la Germania abbassa i ritmi, pensando già all’appetitoso quarto di finale che l’aspetta: se giocherà contro la Spagna, sarà una partita imperdibile dal punto di vista tecnico; se sarà contro l’Italia, sarà un affascinante intreccio di storia e tradizione.
C’è comunque il tempo per il 3-0 siglato da quello che è stato probabilmente il migliore in campo: Julian Draxler, lesto a sfruttare su un angolo, la marcatura assente dei difensori slovacchi. Il giusto premio ad una partita perfetta, che lo aveva visto nel primo tempo confezionare l'assist a Gomez. La formazione di Kozak alza bandiera bianca, quella di Löw vola ai quarti di finale: cala così il sipario su uno degli incontri più sbilanciati del torneo.
I PIÙ E I MENO
+ Jerome Boateng: è il centrale difensivo a dare inizio alla passeggiata tedesca sulla malcapitata Slovacchia. Il suo tiro, al volo nell’angolino, per esecuzione ricorda quello di Modric nella fase a gironi. E pensare che era in dubbio per un fastidio al polpaccio.
+ Mario Gomez: la Germania è così: dieci giocatori di tecnica sopraffina e un ariete in attacco. È già al secondo gol in questo Europeo. Si procura il rigore fallito da Özil.
+ Julian Draxler: propizia il 2-0 di Gomez e sigla il 3-0 nella ripresa, sugli sviluppi di un corner. Ispiratissimo, danza continuamente col pallone: tutti in piedi ad applaudirlo nella riprea per il gioco di prestigio tra Durica e Pekarik. Nel finale si prende la standing ovation, lasciando spazio a Podolski.
+ Manuel Neuer: rimane praticamente inoperoso quasi per tutto il match. Ma proprio per questo, quando capita l’unico pericolo dei 90’ è particolarmente bravo a farsi trovare pronto: ci riferiamo all’intervento su Kucka a fine primo tempo, quando salva la Germania dal possibile 1-1.
+ Matus Kozacik: subisce tre gol, ma ne salva anche degli altri. Si supera nel rigore respinto a Özil. Nel finale evita lo 0-4 su Kroos.
- Juraj Kucka: il milanista ha sulla testa l’opportunità del pareggio ma da due passi viene neutralizzato da uno strepitoso Neuer. Subito dopo si fa dribblare da Draxler sullo 0-2 e la partita di fatto termina lì. Un errore grave in una partita altrimenti buona.
- Milan Skriniar: il difensore della Samp - unico blucerchiato presente all’Europeo - viene utilizzato da Kozak davanti alla difesa. Non può nulla contro gli attacchi della Germania ed è artefice di una deviazione decisiva nella botta di Boateng. Riserva in Serie A, non è ancora pronto per un palcoscenico così prestigioso.
- Jan Kozak: propone una squadra che bada solo a difendersi, senza avere però un piano B quando passa in svantaggio. Nell’intervallo toglie a sorpresa Vladimir Weiss, uno dei giocatori più talentuosi.
IL TABELLINO
Lilla, 26 giugno
Germania-Slovacchia 3-0
8’ Boateng, 43’ Gomez, 63’ Draxler.
Germania (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (72’ Höwedes), Hummels, Hector; Kroos, Khedira (76’ Schweinsteiger); Müller, Özil, Draxler (72’ Podolski); Gomez. Ct: Löw.
Slovacchia (4-1-4-1): Kozacik; Pekarik, Skrtel, Durica, Gyömber (84’ Salata); Skriniar; Kucka, Hrsovsky, Hamsik, Weiss (46’ Gregus); Duris (64’ Sestak). Ct: Kozak.
Arbitro: Marciniak (Polonia).
Note: al 14’ Kozacik ha parato un calcio di rigore a Özil; ammoniti Skrtel, Kimmich, Hummels e Kucka; recupero: 1’ pt, 2’ st.
Uomo partita Uefa: Draxler.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco