«Sono stanco di sentirmi dire “sei forte, ma…”». In quei puntini di sospensione c’è tutta l’incompiutezza della prima parte di carriera di Luis Muriel, calciatore sicuramente ricco di talento, ma che troppo spesso ha perso la corriera del salto di qualità, facendo mostra più della sua perenne discontinuità che non dei suoi lampi di classe. Sinisa Mihajlovic lo aveva paragonato persino a Ronaldo, il Fenomeno. Eppure, la carriera di Muriel non è mai decollata. Una volta che ti si appiccica addosso l’etichetta di eterno incompiuto è poi difficile levarsela e anche in Colombia il credito sembrava esaurito, vista la sua esclusione dalla rosa che ha preso parte in estate alla Copa América del Centenario.
Forse, proprio quando si è reso conto che stava gettando via le sue qualità, Muriel ha capito la necessità di cambiare atteggiamento e modo di allenarsi. La frase citata in apertura l’ha pronunciata lui quest’estate e le prime uscite stagionali sembrano manifestare una forza di volontà mai vista prima.
In fondo, ha venticinque anni e c’è tutto il tempo per recuperare il tempo perduto.
Pareva nella lista dei partenti blucerchiati di questa estate. E invece, in poche mosse ha convinto il tecnico Giampaolo e la società a puntare ancora su di lui. Che a dire il vero era partito bene anche lo scorso anno, quando Zenga aveva proposto una Samp che puntasse sulla velocità del duo composto dal colombiano e da Eder. Poi, Zenga se ne è andato e a gennaio è partito pure Eder e il meccanismo si è inceppato per l’ennesima volta, complice anche una squadra che nello scorso campionato ha deluso parecchio.
Delle mosse di questo splendido agosto, dicevamo: il 10 la Samp era impegnata al Camp Nou contro il Barcellona per disputare il trofeo Gamper. Nell’occasione, ha trovato, di fronte a un pubblico di calcio-spettacolo se ne intende, un bel gol capitalizzando un’azione tutta di prima della squadra. Pochi giorni dopo c’è stato l’impegno di Coppa Italia contro il Bassano Virtus, dove ha segnato una doppietta. Passate un’amichevole e un turno contro una formazione di Lega Pro, test tutto sommato poco probanti, si attendeva la risposta in campionato. A Empoli, il Doria ha vinto con un suo gol, arrivato al termine di un’ottima progressione e con un colpo di sinistro sotto l’incrocio. Alla seconda uscita, in casa contro l’Atalanta, non ha segnato ma ha colpito un palo, si è procurato un rigore (rubando prima palla a metà campo e in seguito presentandosi in area dove è stato steso da Raimondi), ha fatto ricevere il primo cartellino giallo a Carmona, che sarà espulso a fine primo tempo e infine ha confezionato un super-assist per Barreto. Insomma, anche senza reti all’attivo, il migliore in campo nel match del Ferraris è stato lui.
Si sa che il calcio d’agosto è spesso menzognero, ma è anche vero che per cominciare una risalita personale bisogna comunque far bene sin dall’inizio. Ed ecco infatti il primo premio di questa stagione: ha ritrovato la convocazione con la Colombia.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco