Nella polemica fra la Germania e San Marino, dopo l'8-0 nell'ultima partita di qualificazione mondiale, verrebbe istintivo, forse anche a molti tedeschi, stare dalla parte di San Marino. Ma il problema c'è e va oltre le battute di Thomas Müller, poi in parte contestualizzate da Löw e Bierhoff, perché a livello di nazionali le piccole realtà sono davvero troppo piccole. E nel caso di San Marino il giudizio è suffragato non soltanto dall'ultima impressione, quella di venerdì sera, ma da quasi tre decenni di statistiche e di goleade degli altri, visto che fino a due anni fa era la peggior nazionale del mondo secondo il ranking FIFA. Situazione da cui si è allontanata, non di tanto (adesso è alla posizione 201) dopo lo 0-0 con l'Estonia nelle qualificazioni a Euro 2016, uno dei migliori risultati nella storia di questa squadra insieme al pareggio con la Turchia nelle qualificazioni a USA '94 e a quello con la Lettonia per i Mondiali del 2002. L'unica vittoria della nazionale di San Marino è stato l'1-0 contro il Liechtenstein in amichevole, 12 anni fa. Non c'è quindi bisogno di fare troppa storia per una federazione che è affiliata a UEFA e FIFA soltanto dal 1988, mentre prima i suoi giocatori erano equiparati agli italiani (pensiamo a Massimo Bonini e Marco Macina) e quindi le considerazioni di Müller non sono fuori luogo. Dare dei dilettanti a dei dilettanti non è un'offesa, anche perché stiamo parlando di un paese di 33mila abitanti e di una rosa in cui quasi nessuno sarebbe da Lega Pro italiana, soprattutto a livello di cilindrata fisica. Visto che il voto di San Marino vale come quello della Germania, e questo Gianni Infantino lo sa molto bene, una soluzione che non offenda nessuno potrebbe essere quella di pre-qualificazioni da giocarsi fra le ultime squadre del ranking, con entrata in scena delle medie e grandi soltanto dopo qualche mese. I futuri Mondiali a 40 o 48 squadre potrebbero facilitare la svolta, mentre per il momento queste partite piacciono soltanto a chi scommette sugli over.