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La coppa del Lincoln City

La coppa del Lincoln City

Redazione

20 febbraio 2017

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L'impresa del Lincoln City ci ricorda una volta di più che nel calcio inglese di oggi soltanto la FA Cup è in grado di regalare le emozioni che potremmo definire di 'una volta', in attesa dell'ottavo di finale fra il Sutton United e un Arsenal di Wenger ancora sotto shock per il disastro di Champions League contro il Bayern Monaco. Quello del Lincoln City sarebbe stato un miracolo anche per i parametri del calcio inglese 'britannico' che tutti abbiamo amato e che unito ad altri fattori (gli inglesi a suo tempo colonizzarono mezzo mondo, l'Italia fuori tempo Etiopia e Libia) ha dato alla Premier League di oggi un vantaggio competitivo incolmabile. Gli Imps (letteralmente 'Chimere', nell'accezione architettonica del termine) allenati da Danny Cowley sono diventati la prima squadra cosiddetta 'non-league' (dire dilettantistica è improprio, comunque sono al quinto livello del calcio inglese) a raggiungere i quarti di FA Cup da 103 anni a questa parte, da quando nel 1914 l'impresa riuscì all'allora semisconosciuto Queens Park Rangers. Merito dell'impresa compiuta sul Burnley e della goal-line technology che ha tolto ogni dubbio sul gol di Sean Raggett. Impresa nell'impresa è avere battuto, per arrivare fino a questo punto, ben quattro squadre delle categorie superiori, cosa non così scontata visto che il sorteggio integrale può a volte regalare colpi di fortuna. Infatti se il Sutton United farà il miracolo con l'Arsenal, e sarebbe un miracolo superiore a quello di sabato, si troverebbe nei quarti proprio il Lincoln City mentre in un altro quarto si sfideranno Chelsea e Manchester United. Ma qui siamo oltre la retorica della piccola squadra che va oltre i propri limiti. Siamo alla contrapposizione di un certa idea di calcio britannico, basata sull'appartenenza territoriale e culturale (nessun tifoso del Lincoln City si sentirebbe in dovere di precisare che la sua seconda squadra è l'Arsenal o il Liverpool, come invece spesso avviene da noi per Juventus, Inter e Milan), contrapposta a macchine da guerra del marketing sportivo che hanno come orizzonte il mondo. Non è una banale contrapposizione fra tifoso e dirigente, che necessariamente hanno visioni differenti, ma fra due tipi di tifosi. Stadio contro Playstation (sia pure vissuta allo stadio), per semplificare in maniera estrema, anche se le proporzioni vanno sempre ricordate: Lincoln e dintorni hanno circa 130.000 residenti e lo stadio dove il Lincoln City gioca, fra varie ristrutturazioni, dal 1895 ha una capienza (10.120 spettatori) e una qualità che lo porrebbe all'avanguardia nella nostra serie B. Per tanti aspetti fa più impressione il Chievo.

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