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GS Noir / Italo Alaimo

Redazione

21 febbraio 2017

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GS Noir: protagonisti e storie in cui allo sport si intrecciano tragedia umana, polemica, a volte mistero. Buona lettura.
Chissà, magari è la volta buona per fare qualcosa di importante. Ormai vado per i 29 anni, sarà troppo tardi per la Serie A? Qui a Novara mi hanno già accolto bene stamattina... i tifosi sono stati gentili con me: non vedo l'ora di ripagare quest'entusiasmo! Per non parlare della stupenda gente di Reggio Calabria, che porterò nel cuore. È la prima volta che vado a giocare al Nord, non ci avevo pensato. Ma ha poca importanza...vestirò i colori del grande Piola, mica da tutti! Devo ringraziare il presidente del Novara, 35 milioni sono una cifra enorme mamma mia... Ora sbrighiamoci con queste visite che non vedo l'ora di giocare! Ancora qualche pedalata...  
Un'ala destra tra le più forti della Serie B, veloce e guizzante. Italo Alaimo è un ragazzo romano, ha 28 anni ed è appena passato dalla Reggina al Novara. Si reca all'ospedale Maggiore della città piemontese per effettuare le visite mediche, così da poter ufficializzare il trasferimento. Italo sta per terminare la prova da sforzo al cicloergometro, riceve l'ok dai medici e rallenta la pedalata: è in quel momento che si asciuga il sudore e rimane folgorato. Il calciatore cerca di staccarsi dallo strumento ma invano, spirando poco dopo. L'autopsia certifica la sua morte per shock da fibrillazione ventricolare. L'assurda tragedia muove immediatamente le indagini per appurare le responsabilità e un'interrogazione alla Camera promossa dal deputato Nicolazzi. Le perizie tecniche stabilirono che Alaimo "morì per folgorazione da corrente elettrica determinatasi tra due prese a terra, entrambe in quel momento sotto tensione per effetto di una perdita di energia proveniente da un altro apparecchio elettrico collegato, attraverso l'impianto di riscaldamento, ad uno dei neutri facenti funzione di presa a terra". L'inchiesta rivelò che il cicloergometro era collegato tramite presa di terra ad un termosifone, e che a quest'ultimo arrivava corrente elettrica da un fornello della cucina, tramite i tubi dell'impianto di riscaldamento citato nella perizia. Vennero rinviati a giudizio 3 dipendenti dell'ospedale: il capo elettricista, un geometra ed un perito, per omicidio colposo. Più di 5 anni dopo, già alla prima udienza, il processo fu dichiarato nullo per una mancata notifica dell'avvio dello stesso a uno degli imputati. Intervenne così la prescrizione e nessuno pagò per la morte dello sfortunato Italo Alaimo. Già pubblicati: Agostino Di Bartolomei (18.01.2017) Leonardo David (25.01.2017) Isaac Gálvez e Dimitri De Fauw (31.01.2017) Riccardo Paletti (09.02.2017) Slobodan Jankovic (13.02.2017)     Fabio Ornano @fabio_ornano

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