La Coppa del Mondo a 48 squadre, che purtroppo non era un'idea soltanto di Gianni Infantino ma anche dei suoi avversari (per non dire di Blatter e Platini, possibilisti sull'aumento almeno fino a quota 40), è stata in termini di marketing politico ben venduta con questa storia del 'Mondiale dei popoli'. Ma con questo criterio allora meglio 96 squadre di 48... Più squadre, più popoli.
Il problema concreto a partire dal 2026, anzi dal 2024 quando inizieranno le qualificazioni, sarà la ripartizione per continenti. Risolto senza una vera discussione, avverrà con questo schema: Europa 16 posti, Africa 9, Asia 8, Sud America 6, Centro-Nord America 6, Oceania 1. La somma fa 46, perché l'idea nell'idea è assegnarne due con una sorta di torneo premondiale con modalità tutte da inventare (comunque sei le partecipanti, una per continente con esclusione dell'Europa il cui posto andrebbe alla nazione ospitante), da giocarsi nel paese del Mondiale e che sarebbe una prova generale più credibile rispetto alla Confederations Cup. La FIFA ha annunciato questa ripartizione, da sottoporre al consiglio FIFA (cioè a sé stessi) in Bahrein il 9 di maggio.
Allora, se non abbiamo capito male: 1) La nazione che ospita il Mondiale rischia di rimanere fuori dal Mondiale vero e proprio, sarebbe la prima volta nella storia; 2) L'Europa avrà un terzo esatto delle partecipanti al Mondiale, per trovarne in proporzione di meno bisogna risalire a Uruguay 1930, la prima e pionieristica edizione; 3) Il Sudamerica manderà alla fase finale il 60% delle sue nazionali ma diminuisce il suo peso relativo all'interno del Mondiale, peso che invece aumenta per Africa, Centro-Nord America e Asia; 4) Se l'Australia continuerà a rimanere nelle qualificazioni asiatiche la Nuova Zelanda si prenderà fischiettando il posto dell'Oceania e al torneo premondiale andrebbe quindi la terza oceanica, guardando il ranking FIFA attuale potrebbe essere Tahiti.
L'importanza della Coppa del Mondo deriva dall'essere un evento davvero mondiale, non il meglio del calcio, quindi ci asteniamo da considerazioni sportive scontate anche pensando che una fra Italia e Spagna si giocherà il Mondiale 2018 con uno spareggio ad altissimo rischio e che probabilmente l'Olanda starà a casa. I pro dell'operazione 48 squadre sono evidenti: nel 90% del mondo si entra nella leggenda partecipando a questo evento, quindi si allarga la base di chi ci può realisticamente sperare. Una cosa bella, anche se si vedrà un maggior numero di brutte partite ed un vero e proprio Mondiale della dietrologia nell'analizzare le terze sfide dei gironcini a tre.