I "se" e i "ma" non hanno mai portato da nessuna parte: il calcio è però deciso da centimetri, a volte frazioni di secondo in cui può cambiare il corso della storia. L'attimo fuggente vuole essere una carrellata di eroi mancati per un soffio e pagine scritte poi strappate, per colpa di un dettaglio fuori posto. Buona lettura.
Film: Argentina-Olanda.
Set: Estadio Monumental, Buenos Aires (Argentina).
Data: 25 giugno 1978.
Attore protagonista: Pieter Robert "Rob" Rensenbrink.
Attori non protagonisti: Ruud Krol, Ubaldo Fillol, Jorge Olguín.
Trama: finale del campionato del mondo 1978 tra Argentina e Olanda. Gli arancioni acciuffano il pareggio all'82° minuto, raddrizzando il destino di un ultimo atto già sfuggito di mano 4 anni prima. L'arbitro italiano Sergio Gonella guarda il cronometro, ormai il 90° è già scaduto. Punizione nella metà campo olandese, batte Krol con un lancio lunghissimo verso il lato sinistro dell'area argentina: è l'ultima occasione. La sfera sfila via verso il fondo, gli si fanno incontro gli argentini Olguín e Fillol affrontati dall'olandese Rensenbrink. 14 secondi dopo il novantesimo, il numero 12 arancione riesce a toccare con il sinistro anticipando gli avversari. La storia si gioca lì, in quell'attimo. Il pallone sta correndo verso la porta sguarnita ma sbatte sul palo, prima di essere allontanata dalla difesa argentina. Ai supplementari finirà 3-1 per i padroni di casa, grazie alle reti di Kempes e Bertoni. Una beffa doppia per Rensenbrink: se il suo tiro fosse entrato, in un colpo solo avrebbe portato via Coppa del Mondo e titolo di capocannoniere. Allori finiti invece nelle mani proprio di Kempes.