Qualcuno si è sorpreso che Lionel Messi non abbia invitato Maradona al suo matrimonio con la storica fidanzata Antonella Roccuzzo, un rapporto iniziato quando Messi aveva 5 anni (!), evolutosi nell'adolescenza (come quello fra Diego e Claudia Villafane, viene da dire) e arrivato fino ai giorni nostri, con due bambini e poco gossip collaterale. La notizia sarebbe stata invece la presenza di Maradona, magari al tavolo con CR7 e Ibrahimovic. Non che fra i 260 invitati a Rosario, città natale di entrambi gli sposi, manchino le celebrità: Piqué (con annessa Shakira), Agüero, Busquets, Fabregas, Suárez, Neymar, Ronaldinho, Mascherano, Di María e Lavezzi. Da sottolineare il carattere profondamente argentino e rosarino del matrimonio, dal menu (a parte il sushi...) fra sorrentinos ed empanadas, agli invitati extracalcio, come a sottolineare l'attaccamento a una terra che Messi ha lasciato a 13 anni e che secondo i critici (in base all'ultimo risultato) del fuoriclasse argentino gli sarebbe sempre un po' mancato. Infatti nella finale del Mondiale del 2014 contro la Germania Higuain e Palacio si divorarono due occasioni enormi proprio pensando ai rapporti fra Messi e la madrepatria... Tutta questa premessa per dire che all'alba dei trent'anni, compiuti il 24 giugno, Messi deve ancora mediaticamente confrontarsi con il fantasma di Maradona (fra l'altro il peggiore degli allenatori da lui o avuti, per distacco) nonostante abbia vinto dieci volte di più e abbia giocato con una continuità impressionante, visto il ruolo, anche per i suoi compagni di squadra. Più difficile vincere una Champions League insieme a Iniesta o uno scudetto insieme a Romano? Probabilmente a Messi non basterebbe nemmeno alzare la coppa a Russia 2018, perché ci sarebbe comunque qualcuno che direbbe che l'impresa è vincere con Cuciuffo e Valdano. Il calcio è soprattutto emozioni, non albi d'oro o azioni da playstation. E di emozioni, per ragioni che tuttora nessuno, nemmeno 'neutrale', sa spiegare Maradona ne ha trasmesse molte di più. Ma attenzione: a scrivere e dire queste cose sono commentatori che erano ragazzini ai tempi di Maradona. Sarà la nostalgia, forse.