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Fra il Mondiale e l'Italia c'è soltanto la Svezia, come da pallina pescata a Zurigo da Fernando Hierro. Andata in Svezia venerdì 10 novembre, ritorno in Italia lunedì 13. Uno spareggio con una favorita chiara, l'Italia, come la Svizzera è favorita sull'Irlanda del Nord, la Danimarca sull'Irlanda e la Croazia sulla Grecia. Oltre a ripescare precedenti storici, come è naturale fare in queste circostanze, sarà bene anche stare attenti al presente. Perché il girone di qualificazione giocato dalla squadra di Janne Andersson è stato davvero di quelli duri, quattro squadre con reali ambizioni e più di un rimpianto per non avere soffiato il primo posto alla Francia. La chiave di tutto, con il senno di poi, è stata esordire bene contro l'Olanda, un 1-1 a Solna contro la nazionale all'epoca allenata da Danny Blind, perdendo 2-1 in Francia (partita peraltro bellissima, 'vendicata' poi in casa), 3-2 in Bulgaria (anche qui cedendo nel finale) e 2-0 all'ultimo match in casa dell'Olanda, quando bastava solo evitare la goleada di Robben e compagni. Una squadra certo non piena di stelle, ma dove il modulo tattico non è mai stato in discussione: 4-4-2 sempre e comunque, addirittura anche nelle amichevoli e contro squadre dai moduli più diversi. In altre parole: può essere una sfida in cui il 4-2-4 nel cuore di Ventura avrebbe un senso, con attaccanti esterni ben disciplinati. Ibrahimovic non c'è più e non ci sarebbe potuto essere in ogni caso (se va bene tornerà in campo sotto Natale) e le stelle sono Emil Forsberg, esterno sinistro del Lipsia nonché da due anni fra i migliori centrocampisti della Bundesliga, e in teoria Victor Lindelöf. Diciamo in teoria perché nel Manchester United non sta in pratica giocando e Mourinho non sembra un suo grande fan nonostante in estate lo abbia fatto acquistare a peso d'oro (40 milioni di euro) dal Benfica. Certo è che della Svezia Lindelöf è una colonna, in una difesa dove gioca da centrale insieme a Granqvist (Krasnodar), con sulla destra l'ottimo Lustig (Celtic) e a sinistra Augustinsson (Werder Brema). Al di là delle statistiche (9 gol subiti in 10 partite del girone, 26 i gol fatti), si tratta di una Svezia con una buona difesa, un centrocampo affidabile ma attaccanti di livello davvero basso come Berg e Toivonen. L'apocalisse paventata da Tavecchio può ancora materializzarsi, ma per la somma dei valori dei singoli non è uno scenario probabile. I bookmaker, gente che di solito non butta via i propri soldi, danno la qualificazione italiana a Russia 2018 a 1,30, che in termini di probabilità significa il 77%.
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