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Gli 85 milioni di euro pagati dal Liverpool per un giocatore normalissimo sottolineano l'esplosione delle valutazioni per i difensori, avvenuta negli ultimi anni. Il potenziale di spesa dei club ricchi aumenta più del numero di buoni affari...
Prima di ieri l’appassionato medio di calcio aveva a malapena sentito nominare Virgil van Dijk, anche se con Wikipedia e tutto il web a disposizione tutti possiamo sempre recitare la parte di quelli che sapevano tutto. Certo è che il difensore più pagato della storia del calcio, appena acquistato dal Liverpool, che ha corrisposto al Southampton l’equivalente di circa 85 milioni di euro, non è mai stato troppo considerato visto che è arrivato ai 26 anni e mezzo in squadre di medio livello e la sua visibilità internazionale si deve in buona parte alla nazionale olandese: scelto da Danny Blind dopo la mancata qualificazione a Euro 2016 (lì capo-allenatore era Hiddink), Van Dijk ha saltato qualche partita solo per infortunio ed è stato scelto anche da Advocaat per chiudere un altro ciclo fallimentare, con l’esclusione dal Mondiale russo in in un girone in cui sono passate Francia come prima e Svezia (lasciamo perdere…) come seconda.
Un bel fisico e anche un centrale abbastanza affidabile, fortunato nel capitare in una congiuntura storica in cui sempre più club hanno soldi veri ma i giocatori (e ancor più i difensori) che fanno la differenza sono dal punto di vista numerico rimasti sempre quelli. Insomma, Klopp non è diventato pazzo, così come Guardiola non ha in assoluto buttato al vento gli oltre 170 milioni complessivi per i soli cartellini di Stones, Walker e Mendy, pur trattandosi di elementi normali. Fare classifiche è sempre difficile, ma fra i difensori di valore internazionale ce ne vengono in mente davvero pochi che in questo momento non giochino in un club partecipanti alla Champions League, ormai unità di misura di tutto: in ordine sparso citiamo Bonucci, Bellerin, Mustafi, Inigo Martinez, Skriniar, Laporte, per stare sui principali campionati europei e non sul sentito dire. Pochi nomi, tutti con un grande mercato e valutazioni esplose più per l’aumento dei club ricchi che per quello della qualità.
Chi prende per oro colato le valutazioni dei siti di calciomercato sostiene che Van Dijk sia stato pagato il triplo del giusto, ma la verità è che in questo momento un bravo difensore quasi non ha prezzo e che i più intelligenti, anche fra i ricchi, provano a costruirseli in casa come ha fatto il Chelsea con Christensen. Insomma, al netto dell’effetto nostalgia non è che non ci siano più i presunti bravi difensori ‘di una volta’, discorso fra l’altro improponibile visto ciò che si chiede oggi a un difensore, ma il successo della Premier League e della Champions ha di sicuro reso estrema la competizione per quei pochi buoni che ci sono. Un fenomeno che in proporzione avviene meno con centrocampisti e attaccanti, non perché su di loro si lavori 'meglio', ma perché il loro inserimento in un sistema di gioco è di solito più facile.
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