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Chelsea e Manchester Utd pareggiano una partita in chiaro scuro per entrambe le formazioni.
Un pareggio con rissa sfiorata nel finale. C'era grande attesa in Premier League per il big match che vedeva contrapposte Chelsea e Manchester Utd. Da una parte i Blues allenati da Maurizio Sarri, autori fino a questo momento di un ottimo cammino in Premier che li vede in testa in coabitazione con Manchester City e Liverpool. Dall'altra i Red Devils guidati da Jose Mourinho, autori di un cammino in campionato decisamente sotto tono, e con una difesa fino a questo momento piuttosto ballerina (solo una, alla vigilia di questo big match, la partita in Premier finita senza subire reti). In mezzo le concezioni tattiche dei due allenatori, accomunati dallo stesso schema (il 4-3-3), ma ognuno con una sua diversa impostazione: più offensiva quello di Sarri, più difensiva quello di Mourinho. C'erano quindi tutti gli ingredienti, oggi, per vedere una grande partita a Stamford Bridge, e così alla fine è stato con Chelsea e Manchester United che pareggiano per 2-2 al termine di una gara che però è da considerare in chiaro scuro, con elementi positivi e negativi per entrambe le squadre.
Andando ad analizzare con attenzione la partita, non si può non negare che il primo tempo e i primi dieci minuti della ripresa siano stati sostanzialmente ad appannaggio del Chelsea. Mourinho aveva provato a dire il vero a limitare il motore di gioco dei Blues rappresentato da Jorginho mettendogli a fianco Mata, ma almeno per il primo tempo non si sono visti in tal senso dei risultati significativi, con il centrocampista ex Napoli risultato più volte decisivo nel fornire palle goal ai suoi compagni di squadra, con un Hazard risultato più volte efficace in zona d'attacco, senza però riuscire a battere il portiere dello United, De Gea. Non solo: se la presenza fin dal 1° minuto tra gli altri di Martial, Lukaku e Rushdord oltre a Pogba e al già citato Mata poteva far pensare a uno United a trazione anteriore, la realtà dei fatti non è sembrata andare in questa direzione, con un gioco in difesa troppo basso, e troppi lanci aerei in avanti in direzione delle punte. Una strategia di gioco che, se escludiamo un tiro di Mata in area su calcio di punizione battuto da Rushford superata la mezz'ora di gioco, non ha mai realmente intimorito la difesa dei Blues,abili invece a passare in vantaggio al 21° del primo tempo sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Willan, con Rüdiger pronto ad approfittare di una maglia della difesa dello United troppo larga a causa dell'eccessivo spazio lasciato in marcatura da Shaw, e a battere così il portiere De Gea.
Nella ripresa i primi dieci minuti sembrano quasi ricalcare quanto visto nel corso del primo tempo con i Blues che sfiorano il raddoppio prima con un sinistro piuttosto debole di Morata, e poi con David Luiz, ma, come dice una regola non scritta nel mondo del calcio, più si sbagliano occasioni da goal, più c'è il rischio che il tuo avversario segni. Ed è quello che puntualmente avviene, con uno United che al 55° trova il pareggio con Martial, con il portiere del Chelsea Kepa (autore pochi minuti prima di un'ottima parata su Mata) incolpevolmente battuto. 1-1.
Il goal del pareggio segnato dal 22enne giocatore francese nativo di Lione ma di origini guadalupesi di fatto cambia l'inerzia del match, con il Chelsea (autore fino a quel momento di un'ottima partita) che comincia sempre più a mostrare delle gravi crepe difensive, e con lo United che sembra giocare con un altro spirito in campo, con Pogba e Mata tornati improvvisamente a fare la differenza in mezzo al terreno di gioco, e con la difesa che finalmente comincia a giocare a terra. La sensazione è che i Red Devils possano da un momento all'altro segnare il goal del sorpasso, ed è quello che puntualmente avviene al 73°, con Mata che supera David Luiz, passa la palla a Rushford, il quale a sua volta smarca Martial, il quale batte per la seconda volta Kepa. I Red Devils e Mourinho cominciano a presagire la possibilità di tornare a vincere a Stamford Bridge (per Mourinho sarebbe la prima vittoria da avversario dei Blues; per i Red Devils l'ultima vittoria sul campo del Chelsea risale, infatti, al 28 Ottobre 2012 (3-2) con Alex Ferguson in panchina),ma, a sorpresa, al 96° il Chelsea con la forza della disperazione riesce a trovare il goal del pareggio grazie a Barkley (schierato al 69° da Sarri al posto di Kovacic), il quale batte De Gea dopo che il portiere dello United aveva ribattuto un tiro di Rüdiger, il quale si era a sua volta avventato su un tiro di David Luiz che aveva battuto sul palo della porta dei Reds.
Un pareggio, quello del Chelsea, inaspettato ma al contempo meritato per quanto visto nel corso dell'intera gara, che non solo ha visto la forte esultanza da parte di Sarri, ma che ha rischiato di generare una rissa con protagonista Mourinho innescata da alcune dichiarazioni pronunciate al suo indirizzo da un membro dello staff del Chelsea (Marco Ianni), e subito placata dagli steward e da alcuni giocatori. Episodio poi chiarito al termine della gara, con Sarri e il suo staff pronti a chiedere scusa al portoghese.
La partita si conclude così sul punteggio di 2-2, con elementi in chiaro scuro come dicevamo per entrambe le squadre. Se da una parte i Blues di Sarri mantengono al momento la testa della classifica (in attesa di capire cosa faranno Manch.City e Liverpool), dall'altra non c'è dubbio come questo pareggio sia da considerare quasi un passo indietro sopratutto in difesa rispetto alle gare precedentemente giocate. Per quanto riguarda il Manchester United, se da una parte è da elogiare l'ottimo secondo tempo degli uomini di Mourinho, dall'altra non si può non rilevare ancora una volta gli evidenti errori difensivi commessi nel corso del primo tempo, già evidenziati anche nelle prime gare ed evidentemente non ancora del tutto risolti. Errori che il tecnico portoghese dovrà risolvere in vista della doppia sfida in Champions contro la Juventus, e in vista delle prossime sfide in Premier League che lo vedranno sfidare Everton, Bournemouth e il Manch.City per cercare di rimanere sulla panchina dei Red Devils.
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