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AS Roma - Parma

Foto Luciano Rossi/AS Roma/ LaPresse
26/05/2019 Roma ( Italia)
Sport Calcio
AS Roma - Parma
Campionato di Calcio Serie A Tim 2018 2019
Stadio Olimpico di Roma
Nella foto: Bruno Conti, Francesco Totti, Daniele De Rossi

Photo Luciano Rossi/ AS Roma/ LaPresse
26/05/2019 Roma (Italy)
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AS Roma - Parma 
football Championship League A Tim 2018 2019 
Olimpic Stadium of Rome
In the pic: Bruno Conti, Francesco Totti, Daniele De Rossi© lapresse

De Rossi e le bandiere di una volta

Quella della Roma potrebbe rimare l'unica maglia dell'ex capitano giallorosso in Serie A, il cui ritiro potrebbe segnare la fine di un'epoca. Ma davvero una volta c'erano queste grandi storie di fedeltà? 

11 luglio 2019

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Daniele De Rossi potrebbe decidere di lasciare il calcio giocato, dopo qualche settimana di dubbi e di proposte ascoltate con scarsa convinzione. Quella della Roma potrebbe rimaner quindi l’unica maglia della sua vita di giocatore professionista, così come è stato per Totti. In un periodo in cui si parla tanto di bandiere, a volte usate come foglia di fico per coprire proprietà inesistenti o fumose, non è banale chiedersi quante siano state davvero le bandiere nei grandi club della nostra serie A e soprattutto se davvero la sentenza Bosman (che ha sortito i suoi effetti dalla stagione 1996-97) abbia reso quasi impossibile una vita con la stessa maglia.

Prendiamo in considerazione giocatori della storia della Serie A di Juventus, Inter, Milan, Roma e Napoli con almeno 300 presenze (quindi teoricamente 10 campionati a 16 squadre) e vediamo quante davvero sono state le bandiere. Partiamo dal Milan del capoclassifica Paolo Maldini, che quasi certamente nella prossima stagione sarà superato per presenze da Buffon. Più di 300 presenze in serie A da giocatore del Milan hanno avuto appunto Paolo Maldini (679 presenze), Rivera (501), Franco Baresi (470), Costacurta (458), Tassotti (363), Liedholm (359), Cesare Maldini (347), Ambrosini (344), Gattuso (335) e Seedorf (300 esatte): 10 bandiere, quindi. Nella Roma a comandare è ovviamente Totti (619 presenze), davanti a De Rossi (459), Losi (386), Santarini (344), Masetti (339), Aldair (330), Giannini (318) e Bruno Conti (304): 8 bandiere. 12 fedelissimi ha invece l’Inter: Zanetti (615 presenze), Bergomi (519), Facchetti (475), Sandro Mazzola (417), Corso (413), Beppe Baresi (392), Burgnich (358), Zenga (328); Cordoba (323), Altobelli (317), Cambiasso (315) e Lorenzi (305). I 13 della Juventus sono Del Piero (478 presenze), Boniperti (443), Buffon (472), Scirea (377), Furino (361), Chiellini (351), Salvadore (331), Zoff (330), Bettega (326), Mario Varglien (324), Giovanni Varglien (316), Causio (305) e Depetrini (304). A Napoli la bandiera più fedele è stata Marek Hamsik con 416 presenze, seguito da Bruscolotti (387), Juliano (355) e Ferrario (310). La squadra con più bandiere, fra i club storici della serie A, è quindi la Juventus con 13, seguita dall’Inter con 12, dal Milan con 10, dalla Roma con 8 e dal Napoli con 4.

La nostra piccola ricerca, scavalcando dispute storiche sul conteggio di questo o quello spareggio, dimostra una cosa che va contro il luogo comune: delle 47 bandiere individuate, soltanto 14 hanno vissuto la loro carriera in gran parte o totalmente nel post Bosman. Però stiamo parlando di un periodo limitato a 23 anni e la serie A a girone unico è iniziata nel 1929, quindi c’è di sicuro una proporzione fra le bandiere dei tempi recenti e le mitiche bandiere di una volta. Questo non significa che la proporzione verrà mantenuta anche in futuro, pensando a chi degli attuali giocatori di questi cinque club abbia la possibilità di raggiungere le 300 presenze: potrebbero farcela Insigne e Florenzi se rimanessero altri tre anni a Napoli e Roma, Handanovic all’Inter e Bonucci alla Juventus in due campionati. Scenari possibili, che è diverso da probabili. Comunque nella Serie A del vincolo, anche in quella prima della firma contestuale, con i calciatori davvero proprietà del club, le bandiere non erano poi tante più di quelle di oggi. A conferma del teatrino che spesso si fa per far passare il giocatore da traditore.

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