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Juventus  v AC Milan - Serie A

TURIN, ITALY - MAY 09: Cristiano Ronaldo of Juventus looks dejected during the Serie A match between Juventus  and AC Milan at  on May 09, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)© Getty Images

La differenza fra Allegri e Pirlo

Dopo dieci giornate di campionato la Juventus con l'allenatore livornese sta ottenendo risultati inferiori a quella pur contestata del suo predecessore...

28 ottobre 2021

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La Juventus di Massimiliano Allegri, o meglio quella del ritorno di Allegri, sta facendo peggio di quella di Pirlo che aveva interrotto a nove la striscia di scudetti consecutivi. Lo dicono i numeri dopo dieci giornate di campionato, a partire da quelli della difesa: 13 gol subiti a questo punto del campionato i bianconeri non li prendevano dalla stagione 1988-89, la prima con Dino Zoff in panchina, che sarebbe stata conclusa al quarto posto. Un piazzamento per cui addirittura oggi qualche tifoso bianconero firmerebbe, per salvare almeno il piazzamento da Champions.

Nelle prime dieci partite di campionato la Juventus di Pirlo non perse mai: vittorie con Sampdoria, Spezia, Cagliari, Torino e Genoa, pareggi con Roma, Crotone, Verona, Lazio e Benevento. 20 punti contro i 15 attuali, 20 gol segnati e 9  subiti contro i 14 e 13 della stagione in corso. Quella di Pirlo era una Juventus in costruzione, come del resto questa, che infatti in quell'inizio di stagione giocò con quattro moduli tattici diversi, ma guardando al rendimento di tanti singoli non sembra che il problema sia tattico.

Alla fine il calcio è semplice, frase cara ad Allegri. L'anno scorso c'era Cristiano Ronaldo, che di quelle prime 10 partite ne giocò 7, segnando 10 gol. Il capocannoniere della Juventus 2021-22 è invece Dybala, con tre gol. Al di là di CR7, il resto della squadra non è così diverso e quindi un discorso del genere ci sta. Non si vuole dire che sarebbe stato giusto tenere Cristiano Ronaldo, oltretutto contro la sua volontà (e quella del club, avallata da Allegri stesso), ma che il fuoriclasse portoghese anche in tarda età era (e rimane) capace di coprire i limiti dei compagni. Il valore di ognuno, non solo nel calcio, si capisce meglio quando questo qualcuno viene a mancare.

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