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I promossi e i bocciati di un derby finito 1-1, in cui il turco è stato fra i migliori in campo al di là del rigore...
Hakan Calhanoglu era l’osservato speciale della vigilia ed è stato fra i migliori in campo di un derby di Milano molto emozionante, con l’1-1 che ovviamente piace di più al Milan che rimane in testa alla classifica insieme al Napoli ma che soprattutto tiene l’Inter a 7 punti di distanza e le altre ancora più lontane: Atalanta 10 punti dietro, Lazio 11, Roma 13, Juventus 14… Ma al di là della classifica, chi sono stati i promossi ed i bocciati di questo Milan-Inter?
PROMOSSI – Tonali che finché è stato in campo ha retto il centrocampo rossonero e giocato anche di quantità, oltre ad avere ispirato l’autogol di De Vrij con il solito ottimo calcio di punizione. Calhanoglu grandissima personalità in uno stadio quasi tutto contro di lui: si guadagna il rigore e lo segna togliendolo a Lautaro Martinez, esultando polemico, gioca ordinato e facendosi vedere sempre dai compagni in difficoltà. Rebic al posto di Rafael Leão è stato la chiave del grande finale di partita del Milan, è sembrato quasi incontenibile. Darmian è molto di più del classico giocatore che piace agli allenatori e nelle grandi partite il concetto è più chiaro. Calabria non ha fatto niente di leggendario, ma la sua sfida con Perisic è stata di un’intensità super, da sola valeva tutto il derby. Skriniar non soffre nessuno dei giocatori del Milan che arrivi dalla sua parte, nemmeno un Rafael Leão che sembrava in palla.
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Guarda la galleryBOCCIATI – Ibrahimovic è stato inesistente fino a quando il ritmo è stato alto e le squadre sono rimaste organizzate, nella confusione finale è stato invece più incisivo: certo ha 40 anni, ma i derby ed un certo tipo di partite li soffre sempre. Lautaro Martinez non ha trasformato il rinnovo del contratto in gol, anzi ne ha sbagliato uno clamoroso, due con il rigore: si muove frenetico, non è il suo momento. Ballo-Touré ha causato il rigore poi non segnato dall’Inter e salvato sulla linea un gol fatto di Barella, gli episodi sono in equilibrio ma la differenza con l’assente Theo Hernandez è imbarazzante. Dzeko in chiara difficoltà fisica, scompare per il grande ritmo ed incide zero nelle situazioni tattiche a lui più favorevoli. Nervoso e impreciso, Kessié ha sbagliato partita sotto ogni profilo e l’ha chiusa divorandosi il gol del 2-1. Vidal della partita ne ha giocato soltanto un quarto, al posto dell’infortunato Barella, ma è forse la prima volta che con la sua entrata il centrocampo dell’Inter crolla.
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