Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Quale Nazionale dovrà puntare al primo Mondiale a 48 squadre, in base a ciò che vediamo quattro anni prima? La situazione non è tragica, ma i nomi veri a disposizione di Mancini sono pochi...
Dopo l’amara vittoria in Turchia gli azzurri di Roberto Mancini danno appuntamento per la Finalissima con l’Argentina del primo giugno a Wembley, da un lato l’ennesima coppetta insulsa creata dai bulimici dirigenti del calcio ma dall’altro anche un’occasione enorme per rifarsi un’immagine internazionale dopo la disfatta con la Macedonia ed in generale tutto il cattivo post Euro 2020. Ma quale Nazionale realisticamente porteremo al Mondiale del 2026? Non è prematuro chiederselo, sia perché Mancini ha già dato spazio a tanti giovani sia perché chi sarà da Mondiale nel 2026 (sempre che ci si vada, certo i posti UEFA saranno 16 invece di 13) dovrebbe essere in pista già oggi, a meno che ci siano Pelé o Maradona sedicenni con il passaporto italiano che sono sfuggiti ad ogni radar. Vediamo quindi quali potrebbero essere i teorici giocatori da 2026, dandoci come limite i 30 anni.
Portieri. Donnarumma avrà 27 anni, nonostante il momento difficile che sta vivendo rimane l’unico italiano che nel suo ruolo si avvicini al rango dei campioni. Come secondo Meret, 29 anni (nel 2026) sempre che non venga stritolato dall’alternanza nel Napoli e il super-emergente Carnesecchi (26), se l’Atalanta lo saprà valorizzare. In questo settore siamo messi bene, rispetto anche a grandi nazionali.
Difensori. L’ovvio pensionamento di Bonucci e Chiellini apre una voragine, almeno a livello di personalità. Fra chi nel 2026 avrà meno di 30 anni i già pronti adesso sono Bastoni (27), Luiz Felipe (29), Mancini e Calabria (30). Non tanti, in apparenza. La difesa è però il reparto in cui l’Italia ha il maggior numero di giovani di prospettiva. Sarebbe sorprendente se non facessero il salto di qualità Bellanova, Parisi, Lovato (tutti 26 anni nel 2026) e Scalvini (23), soltanto per citare nomi di sicuro avvenire.
Centrocampisti. Bisogna mettere l’asterisco sul futuro azzurro di Jorginho e Verratti, ma anche rimanendo su Under 30 nel 2026 il matariale a dispozione di Mancini è più che buono. Lorenzo Pellegrini (30), Barella e Pessina (29), Locatelli (28), Frattesi (27) e Tonali (26), ai quali aggiungeremmo anche Castrovilli (29) e chi emergerà fra Pobega (27), Salvatore Esposito (26), Fagioli e Rovella (25). Chiaramente il 4-3-3 di Mancini porta molti centrocampisti a doversi adattare, ma al di là della tattica il presente ed il futuro in questo reparto non mancano.
Attaccanti. La situazione è davvero tragica? Nel 2026 l’Italia dovrebbe poter contare su Chiesa (29 anni), Scamacca e Zaniolo (27), Raspadori e Kean (26), per citare chi già Mancini ha preso in considerazione. In età sarebbero anche Orsolini (29), Cutrone (28), Sottil e Pinamonti (27), Vignato e Yeboah (26), Sebastiano Esposito (24), ma è chiaro che il maggior potenziale è dalle parti di Lucca (26) e di Pellegri (25). Senza offesa per nessuno, in attacco inventarsi qualcosa, ad alto livello, sarà per Mancini molto difficile.
Condividi
Link copiato