Lo spirito di Euro 2020 e di Wembley è lontano, lontanissimo, ben più di 11 mesi, ma la nuova Italia di Mancini ha fatto un'ottima figura contro l'Inghilterra a Wolverhampton: al Molineux uno 0-0 con almeno 5 grosse occasioni da gol (ed almeno 3 grossi pericoli corsi da Donnarumma, va detto), altri debutti, Gatti ed Esposito, per lanciare segnali di un certo tipo, ed in generale l'atteggiamento giusto. Certo manca un grande attaccante, anche se Scamacca si è battuto con ardore, ma non è che Mancini abbia lasciato a casa i cloni di Riva e Bettega. Al suo esordio in Nazionale è piaciuto Gatti, ma tutta la difesa ha in generale giocato bene, mentre da centrocampo in su le risposte migliori sono arrivate da Pessina, anche sul piano fisico, e dalla creatività di Pellegrini. Non male nemmeno la difesa inglese, con un buon Tomori, e discreta la manovra della squadra di Southgate, con una quantità enorme di palloni toccati da Grealish, ma poche fiammate, come quella di Mount con traversa e l'azione che ha portato al gol divorato da Sterling. L'Italia è comunque in testa al suo girone di Nations League e vorrebbe tanto rimanerci anche dopo la partita di martedì sera in Germania. Dopo la tragedia, sportiva ma pur sempre tragedia, dell'eliminazione dal Mondiale, e la disfatta con l'Argentina va detto che una reazione c'è stata. Bisogna accontentarsi e anche copiare dagli articoli precedenti, quelli del genere 'È mancato soltanto il gol'. La domanda nella testa di Mancini è adesso questa: a settembre proseguire con la sperimentazione o schierare la miglior Nazionale possibile, quindi provare l'ibrido facendo tornare i vari Bonucci, Jorginho, Verratti, Immobile, Insigne, eccetera? Più facile fare il Bernardini che il Bearzot, anche se poi la storia azzurra l'ha scritta Bearzot.
L'Ecuador rimane nel Mondiale, a meno che il ricorso del Cile abbia successo in appello. Per il momento la FIFA conferma i risultati del campo ed indirettamente la bontà del passaporto di Byron Castillo. In nessun caso però l'Italia di Mancini sarebbe ripescata e bisogna ridirlo, anche se per il futuro sarà interesse della FIFA avere una sorta di élite qualificata di diritto: la fase finale a 48 squadre permetterebbe questo ed altro.
Andrea Pirlo torna ad allenare dopo un anno di inattività, peraltro pagato dalla Juventus, firmando con i turchi del Fatih Karagümrük. Contratto di un anno, segno che nessuna delle due parti è convintissima e non è difficile capire il perché: Pirlo non aveva ricevuto offerte migliori dell'ottava squadra del campionato turco ed il Karagümrük scommette su un tecnico tutto da scoprire, anche se buona parte dei media italiani quando Agnelli lo scelse parlò subito di maestro e di predestinato. Con il senno di poi non si può dire che il Pirlo juventino sia stato male: Coppa Italia, Supercoppa e qualificazione Champions. Meglio di Allegri sia nei risultati sia nel gioco, in estrema sintesi. Se uscirà calcisticamente vivo dalla prossima stagione avrà altre grandi chance.
Per chi è cresciuto senza vedere la Serie A in diretta televisiva, cosa diventata possibile dal 1993 con il posticipo della domenica sera su Telepiù e poi con tutto il resto, le polemiche sull'aumento dell'abbonamento a DAZN sono incomprensibili. Guardare la Serie A, cosa che non è un diritto difeso dalla Costituzione, è troppo caro? Basta non abbonarsi. Dall'inizio di agosto l'abbonamento Standard costerà 29,99 euro al mese per tutti, anche per i vecchi abbonati, mentre quello Plus costerà 39,99 euro al mese. Lo Standard permetterà di registrare due dispositivi e di guardare DAZN in contemporanea su entrambi, basta che siano connessi alla rete della stessa casa. Il Plus permette invece di registrare fino a sei dispositivi e guardare i contenuti in contemporanea da due dispositivi (fra i sei scelti) anche se da due reti diverse. Al di là delle vicende di DAZN, è una situazione seguita con attenzione dalla Lega ed in generale da chi pensa che la Serie A dovrebbe vendere da sola il proprio prodotto.