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Dybala contro la Juventus© AS Roma via Getty Images

Dybala contro la Juventus

La Serie A 2022-23 dopo le partite del terzo turno: i sgneali per Allegri, i paragoni per De Ketelaere, i cambi di Sarri e Inzaghi, le occasioni di Raspadori, la faccia di Gasperini e il futuro di Stroppa.

29 agosto 2022

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Sei squadre in testa alla classifica a 7 punti, dopo il terzo turno della Serie A 2022-23: Napoli, Milan, Lazio, Atalanta, Torino e Roma, con l’Inter settima a 6 punti e la Juventus ottava a 5. Non è esattamente il momento per sputare sentenze, ma dopo due settimane di calcio vero si può senz’altro individuare chi ha una direzione e chi no. Contro la Roma si è vista una delle migliori Juventus da quando Allegri è tornato su questa panchina, cioè dall’estate 2021. Molto aggressiva, con un ottimo Miretti dietro a Vlahovic ed un pressing che nel primo tempo ha totalmente annullato la squadra giallorossa, come ammesso astutamente (l’autocritica spegne sul nascere la critica) dallo stesso Mourinho. Il gol su punizione di Vlahovic non rende l’idea di quanto la Juventus fosse centrata, anche se non è andata al di là dell’1-0, con il raddoppio sfiorato più volte. Poi a secondo tempo inoltrato la Roma è salita leggermente di tono cambiando modulo e trovando il pareggio con Abraham, grazie a una sforbiciata di Dybala ma soprattutto alla casualità del calcio. L’argentino è stato giustamente omaggiato dal pubblico juventino, che ancora non capisce come mai non gli sia stata fatta nemmeno un’offerta al ribasso per farlo rimanere. Perché in questa Juventus da battaglia, in attesa di Pogba (adesso impegnato a gestire parenti che gli vogliono estorcere soldi, non è ancora chiaro se con o senza violenza), Di Maria, eccetera, Dybala insieme a Vlahovic sarebbe stato perfetto. Lo pensa anche Allegri, dybaliano della prima e della seconda ora. Non è piaciuto Kostic, in un tipo di partita fra l’altro adatto a lui, ma la Juventus ha dato comunque un importante segnale di vita. La Roma incommentabile, ha rischiato di prendere un’imbarcata ma alla fine anche di vincere in mischia, sempre da calcio d’angolo. Cosa cambierà l’arrivo di Belotti? Niente. Un’alternativa in panchina, come lo è Milik per la Juventus.

Fra le favorite per lo scudetto quella con le idee più chiare è il Milan, non fosse altro che perché è lo stesso dell’anno scorso meno Kessié ma più De Ketelaere, in attesa dell’inserimento di Origi. Dominato il Bologna, con un De Ketelaere da applausi, anche se il paragone con Kakà dipende più dalla faccia che dalle caratteristiche, ed un Leão sempre decisivo: in fondo la vera novità di Pioli è quella di avere un solo posto contendibile sulla linea dei trequartisti, che la scorsa stagione aveva più volte rimescolato.

Le sostituzioni a partita in corso non sono il punto di forza di Simone Inzaghi e all’Olimpico contro la Lazio l’allenatore dell’Inter lo ha dimostrato ancora una volta, facendo uscire a metà secondo tempo Lukaku, Dumfries e Dimarco che fino a quel momento erano stati fra i migliori. Il punto non è che i cambi siano giusti o sbagliati, perché si potrebbero citare tante partite raddrizzate da Inzaghi nel finale, ma che siano programmati per tenere in tensione più o meno tutti. Insomma, una discutibile e rigida modalità di gestione del gruppo che a volte danneggia l’Inter nelle singole partite. Gli dei del calcio hanno poi voluto che in cambi li azzeccasse Sarri e che quello decisivo, oltre a Pedro per Zaccagni, sia stato Luis Alberto per Vecino: così la partita è stata risolta proprio dal giocatore che Sarri meno ama, nonostante il talento, come confermato dal suo utilizzo presente e passato. Al di là dei cambi, Inzaghi ha voluto fare la partita muscolare con Gagliardini titolare per Calhanoglu e gli è andata davvero male, anche per una difesa che ha perso diversi colpi rispetto all’anno scorso ma da rivedere a calciomercato chiuso, quando tutti e tre i titolari saranno certi di rimanere all’Inter. Per molti aspetti, con la classifica che non è nemmeno fra i primi, la stagione nerazzurra comincerà con il derby del 3 settembre. Che potrebbe essere giocato senza Lukaku, infortunato e comunque in ritardo di condizione: Conte lo pesava ogni giorno, Inzaghi potrebbe pensarci.

Si pensava che la Fiorentina fosse stanca per la partita di tre giorni prima con il Twente, forse lo pensava anche Spalletti, ma a Firenze il Napoli non è andato oltre lo 0-0 nonostante una partita ben giocata anche se con pochissime occasioni da gol, due capitate sui piedi di Raspadori. Intanto saluta Fabian Ruiz, ormai di fatto giocatore del PSG dopo 4 anni di Napoli. De Laurentiis ha creato una situazione in cui chiunque sembra provvisorio e sostituibile, i risultati gli stanno finora dando ragione. E in questi ultimi giorni di mercato potrebbe esserci altro...

L'Atalanta è un cantiere, anche a Verona lo ha dimostrato pur vincendo grazie ad una prodezza di Koopmeiners. Gasperini anche da capolista sembra il volto dell'insoddisfazione, ma non è chiaro cosa chieda visto che l'Atalanta è fra le squadre che ha speso sul mercato più soldi veri e che lui dei nuovi, da Lookman a Soppy a Ederson a Hojlund, sembra soddisfatto. 

Contro l’Udinese non si è visto un brutto Monza, anzi, ma Stroppa è a zero punti dopo tre partite e martedì sera contro la Roma è probabile che i punti zero rimangano. Berlusconi se l’è presa con l’arbitraggio di Di Bello, che in realtà è stato sufficiente, e non muore dalla voglia di cambiare allenatore anche se i tanti soldi spesi per rifondare la squadra (soprattutto ingaggi, perché sono quasi tutti prestiti e svincolati) potrebbero spingerlo verso questa soluzione, con i nomi caldi che rimangono quelli di De Zerbi e Andreazzoli.

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