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Il calendario del Napoli, i giocatori che pensano al Qatar e il Pallone d'Oro a Benzema.
Il Napoli vola ed il successo sul Bologna è stato faticoso solo per chi si limita al punteggio, vista la quantità assurda di occasioni creata dalla squadra di Spalletti. Che non a caso viaggia alla media di 3 gol segnati a partita, fra campionato e Champions. I punti di vantaggio sull’Atalanta rimangono 2 e quelli sul Milan 3, e prima della sosta per il Mondiale la capolista avrà Roma e Atalanta in trasferta, Sassuolo, Empoli e Udinese in casa. In questo periodo la squadra di Gasperini dovrà giocare con Lazio, Inter e appunto Napoli, mentre il Milan uscito vivo da Verona non avrà alcuna delle attuali prime dieci in classifica. La Lazio giocherà con Atalanta, Roma e Juventus, mentre fra le cinque partite premondiali l’Inter avrà Juventus e Atalanta. In sostanza è probabile che si arrivi alla sosta con Napoli e Milan appaiate, o addirittura con i rossoneri davanti, e questo per la squadra campione d’Italia è un grosso risultato, considerate le assenze ed alcuni giocatori inferiori al loro standard, come Tomori, senza contare il soistanziale fallimento dei due colpi estivi, cioè De Ketelaere e Origi. Considerazioni di breve periodo e breve respiro, perché il Mondiale ed un calciomercato di riparazione che di fatto durerà tre mesi potranno sparigliare le carte. Insomma, chi non crolla può sempre sperare, a partire da Inter e Juventus.
Certo il Mondiale sta condizionando la Serie A come non mai, con l’aggravante dell’Italia assente fra mille disnguo e giustificazioni, quando invece il bronzo delle ragazze italiane al Mondiale di volley è stato dai media generalisti una delusione. Fra chi sta tirando indietro la gamba e chi si è effettivamente fatto male (Pogba, Lukaku, Dybala, eccetera), gestendo il recupero in prospettiva Qatar, stiamo vedendo troppe squadre da asteriscare, valutabili soltanto in gennaio quando magari per qualcuna sarà troppo tardi. Tutto per un Mondiale frutto della votazione più corrotta della già corrotta storia dello sport, un carrozzone sempre più inaccettabile per il calcio europeo. Certo Artemio Franchi avrebbe già ideato un Europeo allargato a Brasile, Argentina ed Uruguay, magari nei prossimi anni ci si arriverà e gli stessi piani si sviluppo (poco) segreti della Nations League vanno in questa direzione.
Con tutta probabilità questa sera Karim Benzema vincerà uno strameritato Pallone d’Oro, nella prima edizione che prenderà in considerazione la stagione sportiva precedente e non l’anno solare. L’innovazione paradossalmente avviene proprio nell’edizione in cui l’anno solare avrebbe avuto un senso, vista la collocazione del Mondiale in Qatar. Discussioni sul nulla, diciamolo, mentre indiscutibile è il premio per il centravanti del Real Madrid anche ieri decisivo nel Clasico. Anche se ha quasi 35 anni è tutt’altro che un premio alla carriera, visto che il miglior Benzema si è visto proprio nelle ultime stagioni, libero dal gregariato al servizio di Cristiano Ronaldo e con il perdono di Deschamps che l’anno scorso lo ha fatto tornare in una nazionale che aveva perso (perdendo anche la vittoria al Mondiale in Russia) per la storiaccia con Valbuena. Significativo che il premio di miglior calciatore del mondo vada ad un trentacinquenne, secondo una tendenza che si può notare in tanti sport. Certo il calcio a parte Mbappé non ha molti campioni globali nel fiore degli anni e questo, per chi straparla di marketing, è un problema.
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