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Alla ricerca dei Bellingham© Getty Images

Alla ricerca dei Bellingham

Giovani per Mancini, il reintegro di Nicola, Agnelli azzerato e le critiche alla Ferrieri Caputi.

18 gennaio 2023

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L’Italia è piena di Bellingham incompresi ed emarginati dal grande calcio? Il pensiero da poco espresso da Roberto Mancini non è così grezzo come lo abbiamo sintetizzato, ma il concetto è chiaro: esistono tanti italiani potenzialmente forti che a 19 anni sono ancora in Primavera perché nelle rispettive prime squadre si preferisce andare sul sicuro. Un pensiero positivo, quello di Mancini, lontano dal disfattismo cosmico che dopo la seconda mancata partecipazione al Mondiale ha preso un po’ tutti, e che possiamo collegare alle tante classifiche sui migliori teenager (quindi Under 19 del mondo) in circolazione. Nell’ultima letta, quella di FoorFourTwo, abbiamo contato nella top 50 la bellezza di 14 inglesi (il primo è… Bellingham), 8 francesi, 6 brasiliani (Endrick il top), 4 tedeschi (Musiala il migliore), 3 spagnoli (Gavi su tutti) come 3 sono gli italiani: Scalvini, Miretti e Gnonto. È chiaro che a seconda del paese e del patriottismo giornalistico questa classifica può variare, se no gli inglesi dovrebbero vincere fischiettando i prossimi 5 Mondiali. Ma è significativo che i tre italiani più considerati giochino nell’Atalanta, che deve mettere in mostra i giovani per venderli, nella Juventus ma soltanto per infortuni ed errori di mercato, e nel Leeds United. Il discorso di Mancini è fondato anche guardando i dati generali: nella Serie A attuale soltanto Roma, Atalanta e Juventus hanno dato più del 10% del minutaggio a giocatori formatisi per almeno tre anni nel loro vivaio. E ci sono addirittura cinque squadre (Udinese, Salernitana, Bologna, Lecce, Cremonese) che di minuti ai loro giovani o ex giovani ne hanno dati zero.

Il nuovo allenatore della Salernitana è… Davide Nicola. Che due giorni dopo l’esonero è stato richiamato in servizio dal presidente Iervolino, non convinto da Semplici e con gli altri candidati, D’Aversa e Iachini, poco propensi a fare i traghettatori per sei mesi. Senza contare il grottesco caso Colantuono, ancora sotto contratto, raro caso di esonerato che accetta di essere degradato (infatti è al settore giovanile). Insomma, cambiare idea non è un crimine e quindi Nicola torna a guidare la squadra che la scorsa stagione ha portato ad una eroica salvezza e in questa ad una navigazione tranquilla, 9 punti sopra la zona retrocessione: la dimensione della Salernitana attuale. I cambi di rotta nel calcio ci stanno tutti, ci sta invece meno la lettera quasi fantozziana, ma speriamo fosse un po’ ironica, di Nicola sul suo profilo Instagram in cui evidenzia la sensibilità di Iervolino.

Nessuna sorpresa, visto che lo si scrive da settimane, per le dimissioni di Andrea Agnelli da presidente della Juventus. Molta sorpresa invece per quelle da Exor, cioè la controllante della Juventus, e Stellantis, cioè la parte automobilistica di quello che ai nostri tempi avremmo chiamato gruppo FIAT. Traduzione: il calcio non è mai solo calcio, e Agnelli è stato azzerato all’interno di un gruppo che già prima, per meri rapporti di forza, era governato dal figlio di sua cugina, John Elkann. La vera analogia con Calciopoli alla fine è l’eterna lotta fra le due fazioni di questo sistema di potere, altro che due o tre punti di penalizzazione.

L’eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia, per mano della Cremonese appena presa in carico da Ballardini, è davvero clamorosa e poco importa che Spalletti abbia schierato il Napoli B, anzi le seconde linee avrebbero dovuto avere la bava alla bocca e chiudere il discorso qualificazione invece di farsi riprendere sul 2-2. Ma la partita rimarrà nella storia per essere stata la prima a portare critiche, anche pesanti, ad un arbitro donna. La direzione di Maria Sole Ferrieri Caputi è stata infatti disastrosa, sia sugli episodi sia nella gestione disciplinare. Ma paradossalmente le critiche sono una buona notizia, significa avere raggiunto una vera parità, al di là del politicamente corretto. Guardando la partita la preoccupazione è piuttosto un’altra: nelle precedenti partite della Ferrieri Caputi i giocatori l’avevano abbastanza rispettata, un po’ per l’effetto novità e un po’ perché con una donna ci si comporta meglio, mentre in Napoli-Cremonese si sono visti soprattutto da parte della squadra di casa quegli atteggiamenti intimidatori, dall’arbitro circondato ad altri, mai abbastanza sanzionati.

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