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L'ex direttore del Guerin Sportivo è stato eletto presidente della Lega di Serie C, battendo l'ex vicepresidente Vulpis...
Matteo Marani è il nuovo presidente della Lega Pro, con Gianfranco Zola e Giovanni Spezzaferri come vicepresidenti. Il cinquantaduenne Marani, vicedirettore di Sky Sport ma per 24 anni (di cui 8 come direttore, dal 2008 al 2016) al Guerin Sportivo, è stato eletto con 39 voti, contro i 15 andati a Marcel Vulpis, anche lui giornalista oltre che vicepresidente nella gestione precedente. Gli aventi diritto al voto non erano 60 ma 59, visto che la Juventus Next Gen non è considerato un club a sé stante.
Marani succede quindi al dimissionario Francesco Ghirelli, con un programma chiamato #facciamorete ed incentrato sulla sostenibilità finanziaria dei club, sui giovani e sull'identità, cioè la visione del terzo livello del calcio italiano come un campionato con un suo senso, dato dall'attaccamento al territorio ed ai giocatori di propria produzione. Insomma, non l'Inferno da evitare a tutti i costi e che per molti è l'anticamera del fallimento.
Prime dichiarazioni di Marani: "A Gianfranco Zola, cui sono legato da sincera amicizia da più di vent’anni, ho chiesto l’impegno di pensare e realizzare, insieme al Consiglio direttivo e a tutte le società, un rilancio dei settori giovanili, primo elemento del cambiamento necessario. Gli sono grato per avere accettato, lui partito dalla Serie C, di dare una mano alla categoria. Insieme Zola, l’altro vicepresidente sarà Giovanni Spezzaferri, ex presidente dell'Aversa Normanna e per quattro anni nel consiglio direttivo di Lega Pro".
Marani, laureato in storia, presidente della fondazione Museo del Calcio di Coverciano, autore di un libro su Arpad Weisz, Dallo scudetto ad Auschwitz, e noto anche per i documentari da lui firmati per la serie 'Storie', ha di fronte davvero una grande sfida. Certo la Lega Pro non va sottovalutata, e non soltanto perché dentro la FIGC il suo peso è del 17%. Sotto al livello del calcio metropolitano, parliamo quindi di sei o sette club, c'è il calcio delle piazze, del territorio, ed in questo senso la differenza fra una bassa Serie A ed una Lega Pro dignitosa può essere minima. Da qui bisogna ripartire, con la consapevolezza che la concorrenza non è PSG-Real Madrid.
stefano@indiscreto.net
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