Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Italy v Albania: Group B - UEFA EURO 2024

DORTMUND, GERMANY - JUNE 15: Gianluigi Donnarumma of Italy celebrates after Nicolo Barella of Italy scores his team's second goal during the UEFA EURO 2024 group stage match between Italy and Albania at Football Stadium Dortmund on June 15, 2024 in Dortmund, Germany. (Photo by Lars Baron/Getty Images)© Getty Images

Euro 2024 dopo Italia-Albania

Buon esordio della Nazionale di Spalletti, che a Dortmund ha vinto 2-1 in rimonta, con gol di Bastoni e Barella. Una squadra che nonostante il poco lavoro insieme ha già molto del c.t....

16 giugno

  • Link copiato

L’Italia di Spalletti è entrata bene ad Euro 2024, reagendo con il gioco all’errore iniziale di Dimarco, una rimessa in gioco troppo morbida che Bajrami ha sfruttato al massimo e che avrebbe potuto condizionare la partita. Invece gli azzurri hanno sfiorato più volte il terzo gol e hanno rischiato di subire il pareggio soltanto nel finale, salvati da Donnarumma. Bene, ma non abbastanza per fare del trionfalismo in vista della partita con la Spagna di giovedì sera. Partita che rischia di essere condizionata dai calcoli, visto che si giocherà il giorno dopo Croazia-Albania e che il paracadute del terzo posto rende inutili tanti discorsi tecnico-tattici. In attesa di qualche sentenza più importante ecco cosa secondo noi ha detto Italia-Albania.

  1. La Nazionale di Spalletti ha un’anima e un’identità ben precise, partendo dalla difesa a 4 e dal 4-2-3-1 per cambiare pelle nel corso della partita anche con gli stessi interpreti (sostituzioni forse tardive e tutte in chiave troppo difensivistica), con difesa a 3 e Dimarco portato sulla linea dei centrocampisti offensivi, con Jorginho e Barella trascinatori, così come un Chiesa di lusso in stile 2021 e comunque pre-infortunio. Significativa la libertà lasciata all’attaccante della Juventus e a Pellegrini.
  2. Il palleggio eccessivo, quasi suggerito da un’Albania che Sylvinho ha schierato giustamente chiusa, ha permesso ad Ajeti e Djimsiti di prendere le misure a Scamacca, comunque discreto come sponda. Al di là delle ‘bischerate’, per usare l’espressione del c.t., a cui il giochicchiare espone, come quella di Calafiori su Manaj, questo tipo di palleggio insistito non è certo spallettiano ed i continui richiami ai centrocampisti per inserirsi vanno proprio in questa direzione. Spallettiano però è il continuo movimento, finché cè stato fiato, ad offrire almeno due opportunità di passaggio ai portatori di palla.
  3. Nella prima partita vera l’Italia di Spalletti ha dimostrato di essere un buon gruppo visto che a Dortmund si giocava in trasferta, quasi come se si fosse stati a Tirana. Nessuno ha perso la testa e l’importanza dei ‘nostri connazionali all’estero’ è rimasta un’invenzione mediatica. Diversamente nel 1974 l’Italia di Valcareggi, con emigranti italiani paragonabili come entusiasmo e status sociale agli albanesi di oggi, avrebbe dovuto diventare campione del mondo invece di uscire nel girone mendicando anche favori dai polacchi.
  4. Impensabile che contro la Spagna ci siano colpi di genio, la squadra è questa e l’unico posto in discussione è quello di Frattesi, a seconda del messaggio che si vuole lanciare. Un contesto tattico simile sarebbe stato adattissimo a Zaniolo, che senza infortunio il c.t. avrebbe convocato mettendo in stand-by i suoi discorsi comportamentali e le sue citazioni letterarie, All Blacks e dintorni.
  5. Un dato che fa impressione è il decimo gol in Nazionale di Barella. Fa impressione perché consolida la sua posizione di capocannoniere degli azzurri attuali, davanti a Chiesa ed El Shaarawy a quota 7. Questo non per criticare Scamacca e Retegui, che sono in Nazionale da poco, me per sottolineare che dopo Vieri, quindi negli ultimi 20 anni, l’Italia non ha mai avuto un attaccante capace di emergere nei grandi tornei. Nemmeno in quelli vinti, visto che al Mondiale 2006 i capocannonieri furono Toni e Materazzi (!) con 2 (!!!) gol e nell’Europeo di Mancini i nostri migliori marcatori furono Immobile, Insigne, Pessina, Locatelli e Chiesa sempre con 2 gol. Tutto questo in un'epoca di regole anti-difesa e di difese spesso penose, come si è notato anche in queste prime partite.

stefano@indiscreto.net

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi