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Spain v France: Semi-Final - UEFA EURO 2024

MUNICH, GERMANY - JULY 09: Lamine Yamal of Spain applauds the fans as he leaves the field after being substituted during the UEFA EURO 2024 Semi-Final match between Spain and France at Munich Football Arena on July 09, 2024 in Munich, Germany. (Photo by Stu Forster/Getty Images)© Getty Images

L'età di Yamal

La stella della Spagna, la maschera di Mbappé e i nuovi rigori

10 luglio

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Con lo straordinario gol segnato alla Francia, nella semifinale di Euro 2024 poi vinta dalla Spagna, Lamine Yamal è diventato il più giovane marcatore nella storia dei grandi tornei: 16 anni e 362 giorni, visto che compirà i 17 il giorno prima della finale di Berlino. Superato Pelé, che al Mondiale del 1958 segnò a 17 anni e 239 giorni, ed ovviamente superati tutti i giovani nella storia degli Europei, dallo svizzero Vohnlanthen nel 2004 a 18 anni e 141 giorni a tutti gli altri in una classifica che vede terzo Rooney, davanti a Renato Sanches, Stojkovic, Arda Guler anche lui in questa edizione, Cristiano Ronaldo, Ferenc Bene, Chivu e Kluivert. Come si vede, ragazzi che poi hanno quasi tutti mantenuto le promesse: nessuno li ha ‘bruciati’ o caricati di aspettative eccessive. Anzi, proprio la giovane età spesso permette di non rendersi conto dell’importanza della situazione: facile confrontare il CR7 divorato dalla tensione dopo il rigore parato da Oblak con il diciannovenne sfacciato, peraltro già famoso e già al Manchester United, di 20 anni fa che Scolari faceva giocare titolare nella squadra dei Figo e dei Deco.

La delusione, parliamo di delusione perché il fallimento è un’altra cosa (quello ormai dimenticato dell’Italia di Gravina e Spalletti, ad esempio), della Francia forse chiuderà il lunghissimo ciclo di Didier Deschamps, per pura stanchezza. Perché non c’è alcunché da rifondare, visto che la Francia avrebbe potuto schierare tre squadre dello stesso livello di quella che è scesa in campo nella semifinale, cosa che non si può dire di altri, nemmeno della Spagna. La delusione ha però il volto, più o meno mascherato (con la Spagna prima volta senza protezione dopo la frattura al naso causata dallo scontro con Danso), di Mbappé, al suo primo grande torneo da capitano, che aveva sbloccato la partita mettendo sulla testa di Kolo Muani il gol del vantaggio francese ma che poi si è fatto vedere soltanto per qualche sgasata sulla sinistra delle sue, con accentramento e tiro impreciso. L’extra-campo degli ultimi mesi non gli ha giovato, fra la saga del contratto con il Real Madrid, quella degli stipendi arretrati da prendere dal PSG e quella dell’appello al voto (sottinteso, ma non troppo: contro Marine Le Pen) alle elezioni legislative francesi anticipate dal suo grande cultore Macron. Senza contare il fatto che raramente nell’ultima stagione Mbappé è stato al meglio e questo per un atleta prestato al calcio, per quanto soltanto venticinquenne, è un problema. Certo non è soltanto colpa sua se in sei partite la Francia ha segnato un solo gol su azione, senza rigori o autogol. Insomma, ci sono delusioni e fallimenti e questa della Francia è soltanto una delusione: l’ultimo Europeo vinto rimane quello del 2000 in finale sull’Italia di Zoff e con Deschamps in campo.

Il regolamento sull’esecuzione dei calci di rigore è cambiato? Guardando i rigori di Euro 2024, fra quelli in partita e quelli delle serie finali, se lo chiedono in tanti. Andando a memoria, quasi la metà dei rigori visti finora secondo il metro arbitrale classico sarebbero stati da ripetere, pensiamo per esempio a quelli di Havertz, visto che la rincorsa non si può interrompere ma soltanto rallentare. In altre parole, si possono fare finte (tipo l’iconico Zaza 2016) e anche cambiare velocità, ma fermarsi mai: non si può calciare dopo aver completato la rincorsa, stando sia al regolamento sia alle interpretazioni attuali, eppure ormai questo trucco viene tollerato. Siamo ben oltre la paradinha alla brasiliana, la finta arrivata da Pelé a Jorginho, quindi siamo di fronte ad arbitri di scarsa personalità perché annullare o far ripetere un rigore è roba per pochi: è più facile fare i notai, vale anche per il piede del portiere attaccato alla linea di porta. Non è materia soltanto per il nostro bar, vista l’importanza specifica dell’episodio.

stefano@indiscreto.net

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