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Spain vs England  -  Uefa Euro 2024 Germany

Spain's layers celebrate winning the trophy during the Euro 2024 soccer match between Spain and England at the Olympiastadion, Berlin , Germany - Sunday , July 14 , 2024. Sport - Soccer . (Photo by Spada/LaPresse)© LAPRESSE

Niente da dire sulla Spagna

Euro 2024 è stato alla fine conquistato dalla squadra che ha giocato il miglior calcio, cioè quella di De la Fuente, cosa non scontata in un torneo in cui ha prevalso il tatticismo...

15 luglio

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Molto spesso a calcio vince chi gioca meglio e sotto questo aspetto l’Euro 2024 conquistato dalla Spagna è indiscutibile. Niente da dire, nel senso che sulla Spagna e sui suoi giocatori, tutti straconosciuti (bei tempi quando agli Europei si facevano scoperte), è già stato detto tutto. La squadra di De la Fuente ha dominato il suo girone, e ancora ci fa male ricordare la partita contro l’Italia incredibilmente risolta solo dall’autogol di Calafiori, e nella fase a eliminazione diretta ha scherzato con la Georgia, battuto i padroni di casa della Germania e poi la Francia, prima di piegare l’Inghilterra in finale, terza partita tiratissima contro tre corazzate, anche questa ovviamente leggibile tramite episodi anche se non al livello del fallo di mano di Cucurella contro la Germania. L’Europeo della Spagna ha quindi anche una dimensione epica, non soltanto sportiva, ed è il quarto vinto nella sua storia dopo quelli vinti dalla nazionale di Suarez nel 1964 e dalla generazione dei fenomeni nel 2008 e nel 2012: record assoluto, con la Germania a quota tre (due come Germania Ovest), l’Italia e la Francia a due, tante a uno e l’Inghilterra amaramente a zero.

La finale non è stata esaltante, per i non tifosi di una di una delle due squadre. In linea con un Europeo davvero brutto, con pochi tiri in porta e squadre spesso male allenate da tecnici che a parte qualche eccezione sono tutti di seconda fascia: qualcuno ha la giustificazione di essere di estrazione federale, altri sono semplicemente allenatori che nel calcio di club non ce l'hanno fatta, come appunto De la Fuente e Southgate. Paradossalmente uno dei migliori, dal punto di vista che il professor Scoglio avrebbe definito 'didattico', era Spalletti... Il gol del 2-1 a Berlino è arrivato da Oyarzabal, entrato al posto di Morata e significativamente uomo di fiducia di De la Fuente fin dai tempi dell’Under 21, ma è difficile indicare uno spagnolo che si sia staccato dalla media altissima dei singoli della squadra: forse Rodri, premiato come miglior giocatore del torneo, la cui finale è durata un tempo per l’infortunio e per una quasi marcatura a uomo (di Foden, il più improbabile in questa veste) che lo ha levato dal gioco, forse Yamal per i diciassette anni (premiato come miglior giovane) e i grandi colpi che sono soltanto l’inizio, forse Dani Olmo, ma davvero ogni scelta potrebbe essere credibile. Ricordando anche Pedri, messo fuori dai giochi da Kroos, e chi non era stato conviocato per infortunio (su tutti Gavi) o altri motivi. Poco da dire su ciò che si dice sempre su un movimento come quantità e qualità simile a quello francese, con quello inglese che non è tanto lontano: poi in campo vanno 11 giocatori e può capitare che campione d’Europa nel 2021, non nel 1921, sia stata con pieno merito l’Italia.

L’Inghilterra chiude la quarta grande manifestazione dell’era Southgate con un altro ottimo risultato, che non è una vittoria ma non per questo dovrebbe scatenare il dileggio. Certo quasi mai in questi anni la nazionale inglese ha espresso un gioco coerente con la qualità tecnica dei giocatori a disposizione, inventati da un sistema misto e inimitabile fra investimenti di grandi e piccoli club, academy di vari livelli, anche squadre scolastiche che fino a una certa età sono più paragonabili a quelle statunitensi che alle nostre. Il prodotto più puro di questo sistema, Bellingham, che gioca in contesti organizzati da quando ha 6 anni anche se gli hanno detto che ai media piace sentir parlare di calcio di strada, è stato il migliore degli inglesi, sia nelle situazioni da copertina, come la rovesciata con la Slovacchia, sia in quelle in cui ha dovuto cercarsi la posizione o comunque stare dov’era più utile: a sinistra, dove è stato anche nella finale, ci sembra un po’ limitato. Un’altra cosa che verrà messa in conto a Southgate: essere fortunati, come con Slovacchia e Svizzera, non è una colpa, ma lo è proporre anti-calcio quando raramente nella sua storia l'Inghilterra ha avuto tanti giocatori creativi e offensivi come adesso. Ridurre tutto alle sponde di Kane, fra l'altro in finale pessimo, e ai Saka della situazione che si accendono quando la partita si apre (o vengono messi in campo, come nel caso di Palmer) non è da squadra di qualità. Non era la finale giusta, lo sarebbe stata Spagna-Germania, ma è stato un finale giusto.

stefano@indiscreto.net 

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