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La battuta dell'ex fuoriclasse della Roma sul suo ritorno riporta alla memoria il precedente più famoso di campione di nuovo in campo dopo tanti anni di inattività vera...
Francesco Totti può davvero tornare a giocare, a 48 anni di età? Per giocare intendiamo, e intende lui, giocare a calcio in Serie A, possibilmente ma non necessariamente con la Roma. Non il padel o il calcetto con gli amici., quindi Una battuta detta alla presentazione del documentario ‘Eroici!’, sui 100 anni del Corriere dello Sport, è stata presa sul serio da molti nonostante Totti il calcio vero lo abbia abbandonato, accompagnato alla porta da Pallotta (e non da Spalletti, che pochi giorni dopo avrebbe lasciato la Roma anche lui), raccontandosi e venendo raccontato in libri, film e serie televisive invecchiati davvero male fra vicende pubbliche e private.
Certo è che anche per pochi minuti a partita, anche per battere punizioni e calci d’angolo (e se in quei minuti non ne dessero?), gli standard di forza fisica richiesti sono fuori dalla portata di un quarantottenne anche bene allenato. Se invece parliamo di amichevoli il discorso cambia e abbiamo ancora negli occhi il Pelé cinquantenne visto il 31 ottobre del 1990 in un Brasile-Resto del Mondo a San Siro, in cui tutti gli altri giocatori in campo erano in piena attività. Nella selezione guidata da Beckenbauer e Sacchi c’erano Van Basten, Michel, Francescoli, Alemão, Ancelotti, Stoichkov, Hagi… e il Brasile era proprio la nazionale brasiliana vera, in quel periodo allenata da Falcão, che dopo la mezza delusione di Italia ’90 (anche se l’ottavo di finale perso con l’Argentina era stato dominato dalla squadra di Lazaroni) stava provando a ricostruire con giovani tipo Cafu e Leonardo, quella sera in campo.
Per farla breve, Pelé giocò quasi un tempo, partendo da posizione centrale e poi trovando più spazio a sinistra, alternando passaggi in sicurezza a giocate più ambiziose, quasi ignorato dai compagni che in più di un’occasione finsero di non vederlo libero. Corse poco, ma in quella partita dall’intensità minima sembrava a suo agio, prima dell’inevitabile sostituzione con l’allora fortissimo Neto. Ecco, più dei tanti calciatori (da Stanley Matthews in giù, senza arrivare agli estremi di Miura) che hanno tirato a campare anche oltre i 48 anni di Totti, ma senza mai aver smesso di giocare, è questo Pelé cinquantenne e ritiratosi 13 anni prima dal calcio vero, dopo le stagioni nei Cosmos, che può essere un buon paragone. Perché il più grande di sempre, o giù di lì, fino al 1990 si era limitato a partite fra vecchie glorie e alla costruzione del proprio monumento, rovesciata del 4-4 in Fuga per la vittoria compresa.
Poi il fascino della storia del calcio deve fare i conti con la situazione societaria della Roma e con il peso della figura di Totti, che non vuole fare la figurina. Insomma, se i Friedkin coinvolgessero Totti in un qualsiasi ruolo, dentro o fuori dal campo, sarebbe una sorpresa enorme. Ma nel calcio si sono viste situazioni anche più assurde di una Roma allenata di nuovo da De Rossi e con Totti in campo a 48 anni. Certo non si può pretendere che chi non è tifoso, di qualsiasi squadra, possa capire.
stefano@indiscreto.net
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