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Con una tempistica a sorpresa il Genoa ha esonerato l'allenatore scegliendo al suo posto il campione del mondo 1998, finora in panchina non particolarmente brillante...
Le soste per le nazionali sono sempre state il momento più favorevole agli esoneri, ma quello di Alberto Gilardino dalla panchina del Genoa è stranissimo visto che è avvenuto con la ripresa del campionato ormai all’orizzonte: domenica il Genoa ospita il Cagliari in una sfida fra due squadre quartultime insieme al Como a 10 punti. A colpire non è la cacciata di un allenatore che finora al Genoa aveva fatto molto bene, sono cose che fanno parte del calcio, ma il nome del suo sostituto: un Patrick Vieira che conosce bene il calcio italiano ma che da allenatore, pur avendo l’aura del predestinato per i club in cui ha militato da giocatore (Milan, Arsenal, Juventus, Inter e Manchester City) non ha mai dato prova di particolari capacità. Anzi, è sempre stato esonerato o ha rescisso anticipatamente il contratto.
Di più: Vieira letteralmente detesta Mario Balotelli, ben conosciuto all’Inter e al City, al punto di sostenere che come carattere non fosse adatto a nessuna squadra: ed era ancora un Balotelli splendente, titolare della Nazionale, non certo il rinforzo low cost del Genoa di questi tempi. I casi della vita li avrebbero poi portati a lavorare (…) insieme al Nizza, certo non per loro volontà. Balotelli ci arrivò nel 2016 scaricato dal Liverpool dopo il prestito al Milan: fece due bellissimi campionati, prima dell’arrivo di Vieira. Pochi mesi di convivenza impossibile, con partenza dell’attaccante verso Marsiglia e verso la parte decisamente minore, come prestazioni, della sua carriera. Ecco, ci sono poche possibilità che le cose al Genoa vadano meglio: Balotelli ha 34 anni, Vieira è sceso di ambizioni, tutto è più triste e più facilmente usabile come pretesto per recriminare.
Ma tornando a Gilardino, viene da chiedersi cosa potesse fare di più con una squadra che aveva veduto Gudmundsson, Retegui e Martinez, e con un club sul mercato, con una proprietà nel mirino anche giudiziario. Fra l’altro il calendario ha fatto incontrare al Genoa praticamente tutte le più forti, 7 squadre su 8 fra le italiane nelle coppe europee, e adesso sarebbe arrivato un buon periodo, con 5 partite abbordabili (la prossima con il Cagliari, Udinese, Torino, Empoli e Lecce) e due difficilissime, con Milan e Napoli. Il margine per risollevarsi c’era e sulla carta avrebbe avuto più chance Gilardino di quante ne ha adesso Vieira.
stefano@indiscreto.net
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