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Atalanta vs Ac Milan  - Serie A Enilive 2024/2025

AC Milan’s head coach Paulo Fonseca during the Serie A soccer match between Atalanta and Ac Millan at the Gewiss Stadium in Bergamo , north Italy - Friday , December 6 , 2024. Sport - Soccer . (Photo by Spada/Lapresse)© LAPRESSE

Fonseca l'allenatore di nessuno

Il Milan ha esonerato un allenatore scelto in maniera assurda e mai aiutato nei momenti difficili. Se ne va con stile, lasciando la panchina a Sergio Conceiçao...

8 giorni fa

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L’avventura di Paulo Fonseca al Milan è finita dopo 24 partite, fra campionato, Champions e Coppa Italia: 12 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte. Il panettone l’ha mangiato, fondamentalmente grazie al successo nel derby e alla grande notte di Madrid, ma gli rimarrà sullo stomaco. Cardinale, Furlani e Ibrahimovic hanno deciso di esonerarlo alla vigilia della partita con la Roma, comunicandoglielo subito dopo l’1-1 di San Siro al termine di una partita che il Milan ha peraltro giocato bene e che Fonseca ha visto dalla panchina soltanto per un tempo, essendo stato espulso per le proteste (giuste) sul mancato rigore per il fallo di Pisilli su Reijnders. L’allenatore portoghese se ne va con stile, nonostante le tensioni con dirigenti e giocatori, uno stile apprezzato anche da quella parte di pubblico che non lo ha mai ritenuto da Milan, qualsiasi cosa voglia dire, e lascia il posto al connazionale Sergio Conçeicao che di sicuro è il mitologico ‘profilo internazionale’ che piace alle proprietà straniere, come del resto lo è Fonseca.

Separando il giudizio sulla persone da quello sull’allenatore, bisogna dire che Fonseca al Milan ha oggettivamente fatto male, con una squadra di qualità media superiore rispetto a quella a disposizione di Pioli. Certo gli uomini chiave del ciclo precedente hanno deluso, da Theo Hernandez a Rafael Leão, da Maignan a Calabria, ma anche questa può essere una colpa di un tecnico che non ha saputo prenderli per il verso giusto, mettendosi a fare il duro nel momento sbagliato. La fine di Fonseca al Milan era comunque già scritta nel suo inizio, nato come soluzione di ripiego dopo la rivolta web contro Lopetegui e dopo che per puro orgoglio Cardinale e Ibrahimovic non avevano voluto italiani di alto livello come Sarri e De Zerbi. Impossibile il rapporto di Fonseca con un proprietario che non si vede mai e che nemmeno è un proprietario, con un presidente di rappresentanza, con un amministratore delegato che non c’entra niente con il calcio e con un direttore sportivo centrato sul mercato, difficilissimo quello con Ibrahimovic sempre egoroferito, che ha alternato frasi da duro lette su Google a un quasi aperto disprezzo nei confronti di quella che formalmente era stata anche una sua scelta. Da qui un nervosismo crescente e una solitudine evidente, come dopo lo sfogo anti-arbitri di Bergamo.

Sergio Concei?ao trova una buona rosa e una cattiva classifica, ma di base è un allenatore giusto per il Milan: non porterà sconvolgimenti tattici perché gioca con anche il 4-2-3-1, è centrato sul risultato ma sa lanciare i giovani. È andato via dal Porto perché il suo presidente non c’era più, conosce la Serie A e l’italiano, non pretende un contratto lungo che infatti non avrà: i sei mesi garantiti sono proprio una roba da traghettatore, anche se lui fino a pochi anni fa veniva considerato uno da progetto. Ha il carattere per risollevare il Milan e per puntare a una rincorsa Champions, oltre che a fare strada nella Champions di adesso, ma anche quello per litigare con giocatori e Ibra. Come sempre decideranno i risultati ma con il senno di prima le prospettive sono buone: la Lazio quarta è a 8 punti di distanza (con un partita in più), il quintio posto a 5, un Milan sul pezzo potrebbe raggiungere l'obbiettivo senza far gridare al miracolo.  

Il Guerino per tradizione e per convinzione non lincia allenatori e giocatori, quasi sempre trascinati verso l’alto o il basso dal contesto in cui si trovano, ma punta lo sguardo più sui dirigenti. E quelli del Milan sono i veri colpevoli del fallimento di Fonseca, per le modalità con cui è stato scelto (fra l’altro con l’assenso di Elliott, sempre presente nelle decisioni importanti in casa Milan) e per come non è stato aiutato a far funzionare una squadra che ha qualità. I proprietari non possono esonerare sé stessi, ma possono dare più tempo a Ibra per dedicarsi alla King’s League. Fonseca sarà ricordato come l'allenatore che nessuno ha scelto e che nessuno ha esonerato mettendoci la faccia: ha fatto male, ma il rispetto l'avrebbe meritato.  

stefano@indiscreto.net

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