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Cedesi Dusan

Cedesi Dusan

Un mese decisivo per Vlahovic, arrivato alla Juventus in altri tempi e con un ingaggio di altri tempi...

Redazione

8 gennaio

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Si parlerà di Dusan Vlahovic fino alla fine di questo calciomercato di riparazione: rinnovo con la Juventus di un contratto pesantissimo che scade nel 2026 o partenza immediata? Qualsiasi soluzione diversa sarebbe un problema per entrambi: perché la Juventus dovrebbe onorare fino al 2026 un contratto che nella prossima stagione le costerà 22 milioni lordi, per poi perdere a zero un giocatore a suo tempo pagato 80, e perché Vlahovic sa che il rischio è quello di un anno e mezzo da separato in casa. Questa l'analisi di Ettore Intorcia sul Guerin Sportivo numero 1 del 2025...

Deve ricordarsela molto bene quella foto, Dusan Vlahovic. Lui in giacca scura, Maurizio Arrivabene in blu, lo sguardo in camera perdendo per un attimo di vista il foglio stampato su carta intestata, la stilografica impugnata con la sinistra, perché è mancino anche con le mani. È il 28 gennaio 2022, il centravanti serbo lascia la Fiorentina per la Juve, che ha un disperato bisogno di gol e che teme di non riuscire a centrare l’obiettivo minimo della qualificazione alla Champions, che è poi l’unica cosa che conta davvero per gli uomini del bilancio. Su quel foglio di carta intestata ci sono cifre chiare a tutti. A chi ha detto sì e a chi gli ha formulato quella proposta: dopo tutto,

Vlahovic non si è riempito di soldi da solo, no? Bene: c’è scritto che sarà un giocatore della Juve fino al 30 giugno 2026, c’è scritto che all’arrivo a Torino guadagnerà molto più che a Firenze, c’è scritto - soprattutto - che dal primo luglio 2024, penultima (?) stagione garantita in bianconero, il suo stipendio schizzerà alle stelle. Dodici milioni di euro all’anno, più le tasse a carico del datore di lavoro: lo stipendio più alto di questa Serie A e forse pure di quelle a venire, giacché la spending review è una virtù che tutti i club dovranno coltivare per un bel po’ di questi tempi. Vlahovic firma, sorridono tutti, come nelle foto il giorno del matrimonio. I più bei divorzi iniziano sempre così. Quei numeri, un 12 con tanti zeri, sono la combinazione per decifrare uno degli enigmi più complessi delle prossime sessioni di mercato.

LA MISSIONE IMPOSSIBILE DI GIUNTOLI: CONVINCERE IL SERBO A PROLUNGARE IL CONTRATTO E SPALMARLO

Come riuscirà a venirne fuori la Juve? Certamente non senza danni collaterali. Ogni mese che passa, il club vede indebolire la propria posizione: continua a pagare tanto (anche troppo, direbbero in molti) per un calciatore sempre più vicino al punto di non ritorno, cioè alla scadenza di contratto. In quei numeri, allora, c’è forse nascosta anche un’altra verità. Quando ha promesso a Vlahovic uno stipendio da top player internazionale per le ultime due stagioni, sotto sotto la Juve immaginava un altro epilogo: sfruttare i suoi gol nell’immediato e rivenderlo dopo due stagioni e mezza. Ci ha provato, ma senza successo, già nell’estate 2023, quando il progetto era di portare Lukaku a Torino. Quello stesso aumento di stipendio che rende oggi Vlahovic un giocatore ingombrante per la Juve è tuttavia lo stesso deterrente che ha allontanato possibili pretendenti in tempi più o meno recenti: per sedersi a ragionare partendo da quello stipendio, 12 milioni, bisogna avere la certezza di portare a casa un top player e il prezzo deve essere davvero conveniente. Meglio ancora se si tratta di un affare a parametro zero.

Il fattore tempo

La patata bollente è finita tra le mani di Cristiano Giuntoli. Il vecchio management, dal board all’area tecnica, è stato azzerato dall’inchiesta sulle plusvalenze, costata esattamente quanto un anno senza coppe europee. L’ironia del destino: Vlahovic preso per andare in Champions (missione compiuta) ma che la coppa più ricca se la gode poco, gli ottavi appena arrivato a Torino, l’eliminazione al girone l’anno dopo, una stagione sul divano a metà settimana e un cammino 2024-25 tutto da scrivere. Giuntoli, dicevamo: la sua missione è al limite dell’impossibile, cioè convincere Vlahovic a prolungare il contratto e ad accettare anche un sensibile taglio dello stipendio. Spalmare è la parolina magica in gergo tecnico, ma è un suggerimento che piace solo se accompagnato da un barattolo di Nutella.

Agli occhi dell’entourage del serbo non c’è nulla di dolce nella richiesta della Juve e infatti la strategia al momento è quella di non sedersi a parlare. D’altra parte, come dargli torto? Dodici milioni netti per questa stagione e la prossima. La prospettiva di poter andare via gratis a giugno 2026 e dunque di strappare un contratto anche più ricco da un’altra parte, tenendo per sé i soldi che il nuovo club non dovrebbe in  quel caso spendere per il cartellino. In subordine, la certezza di poter forzare la mano già nell’estate 2025, quando la Juve dovrà decidere se accettare anche un’offerta al ribasso pur di ridurre i danni o rischiare il tutto per tutto, insieme finché scadenza non ci separi.

Gli scenari

Tutte le strategie bianconere, in ogni caso, ruotano intorno a Vlahovic. Mentre insegue il rinnovo, la Juve deve contemporaneamente cercare un compratore per Dusan ma pure un sostituto. Nell’immediato, tuttavia, deve anche garantirgli un alter ego che non sia Milik, fuori da inizio stagione. In questo senso la pista più intrigante resta Joshua Zirkzee, pupillo di Thiago Motta al Bologna e ora un po’ smarrito nello United che Amorim sta provando a ricostruire dopo il flop di Ten Hag. David del Lilla? Un affare se preso a parametro zero, e dunque sarebbe una storia di giugno. Per sostituire Vlahovic, evidentemente. Sì, ma in giro per l’Europa chi può mettersi a cercare Dusan disperatamente? Per le cifre in ballo, la ricerca è ristretta alla Premier League o a eccezioni tipo Psg, dando credito ai rumors del passato. La realtà è che sullo scenario internazionale Vlahovic dovrà confrontarsi con la concorrenza.

E in questo momento il nome in cima alla lista dei grandi cacciatori di teste, pardon di piedi, è uno solo e non si tratta del serbo. Con 100 milioni questa estate ci si potrà portare a casa Viktor Gyökeres che con lo Sporting Lisbona e la Svezia continua a segnare a ritmi pazzeschi. Ci pensa il Barcellona, che pure ha i conti traballanti (ma anche un nuovo contratto con la Nike) e ragiona comunque su un rinnovo di contratto a Lewandowski, ci pensa l’Arsenal, ci pensano un po’ tutte quelle che hanno il budget per un colpo simile. Ci pensa, soprattutto la notte, Dan Ashwort, attuale ds del Manchester United, che nel 2021 era al Brighton: firmò la cessione di Gyökeres al Coventry per 1,2 milioni di euro. Un decimo dello stipendio di Vlahovic.

 

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