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Verona v AC Milan - Serie A

VERONA, ITALY - DECEMBER 20: President of Verona Maurizio Setti  during the Serie A match between Verona and AC Milan at Stadio Marcantonio Bentegodi on December 20, 2024 in Verona, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)© Getty Images

Americani come Setti

Il futuro del Verona, la notte di Boniek e il falconiere di Lotito 

16 gennaio

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Quale futuro per il Verona? Adesso che il cambio di proprietà è ufficiale, con il passaggio da Maurizio Setti al fondo statunitense Presidio, e la presidenza all’ex amministratore delegato della Roma Italo Zanzi, la domanda è obbligatoria e non riguarda soltanto il Verona. Perché tutti i proprietari stranieri che investono sul calcio italiano dicono le stesse cose: la sostenibilità, lo stadio, il player trading, lo sviluppo immobiliare, la promozione del brand all’estero, eccetera. Ma anche se tutti dicono le stesse cose, in omaggio a un pensiero unico interiorizzato dai media e purtroppo anche da molti tifosi, è sempre inevitabile che uno arrivi primo e qualcun altro invece finisca in Serie B. Al momento il Verona di Zanetti è un punto sopra il baratro, come per le concorrenti sarà decisivo questo mini-mercato e come avvenuto in casi analoghi l’allenatore non è più protetto dalla situazione societaria di transizione, in cui nessuno si prende la responsabilità di un esonero. Va detto che l’uomo-mercato, Sean Sogliano, non cambierà: da parte dei nuovi proprietari un segno di intelligenza e umiltà. Anche se rimane un mistero il modo in cui ci guadagneranno. Curioso che Setti in questi ultimi quasi 13 anni di alti e bassi (due retrocessioni, ma anche due promozioni) sportivi abbia fatto molte cose da americano, dal centro sportivo preso al defunto Chievo alle plusvalenze costanti: Kumbulla, Iturbe, Amrabat, Ngonge, Ilic, Rahmani, Cabal, Noslin e altri. Magari qualche tifoso non lo rimpiangerà, però gli americani lo hanno voluto come consulente e si capisce il perché.

Quarant’anni fa, esattamente il 16 gennaio, una delle più famose edizioni della Supercoppa UEFA, quello Juventus-Liverpool ricordato come la grande notte di Boniek in un Comunale di Torino (bei tempi, quelli senza i naming rights e lo scudetto dei bilanci: fra l’altro peggio i nomi e i bilanci di oggi) con la neve spalata in maniera quasi eroica. Da sottolineare che si trattò della prima edizione della Supercoppa, che all’epoca metteva contro le vincitrici di Coppa dei Campioni e Coppa delle Coppe, disputata in una partita unica: prima di allora o andata e ritorno o nessuna partita, visto che il trofeo interessava (e interessa) poco. La vera svolta nel 1998, con la partita unica da eccezione diventata regola e soprattutto la collocazione estiva (unico esempio precedente nel 1976, il Bayern di Beckenbauer contro l’Anderlecht di Haan), come antipasto della stagione. Poi la scomparsa della Coppa delle Coppe, con promozione della UEFA-Europa League, e l’abbandono di Monte Carlo in modo che l’UEFA potesse distribuire contentini geopolitici a sedi di solito escluse dal grande giro, con tutto il rispetto per Udine che ospiterà l’edizione 2025.

La storia della protesi peniena del falconiere, che ha portato al suo licenziamento e alla chiusura della collaborazione con l’urologo che l’ha operato, sembra studiata apposta da un nemico della Lazio perché tutto il mondo ridesse del club. E invece è quasi tutta opera di Lotito, freddo e intelligente amministratore che da decenni prende in giro tanti recitando, quando occorre sviare l'attenzione da altre questioni, la parte della macchietta. Perché nessuno fuori dai social network avrebbe parlato della foto postata da Bernabé, se il presidente della Lazio non fosse intervenuto. Comportamento inspiegabile, e infatti non lo spieghiamo, di un dirigente che fra FIGC e Lega sta incassando una sconfitta politica dietro l’altra: certo il licenziamento (ma teniamo aperta una parentesi per il perdono) del falconiere non lo aiuterà a organizzare l’opposizione a quello che ormai chiaramente è un blocco straniero più la Juventus, con un’idea di Serie A ben diversa da quella di Lotito.

stefano@indiscreto.net

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