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Le partite dell'ultimo turno, il Parma di Cherubini e il fatturato del Manchester City
Dopo il settimo turno di partite della stagione regolare bisogna chiedersi se la nuova formula della Champions League abbia funzionato, visto che la principale critica al vecchio format dei gironi a 4 era quella di avere nell’ultima, e a volte anche nella penultima, giornata partite con poco senso o ad alto rischio di biscotto. E quindi? Adesso ci sono 9 squadre, dal Bologna a 5 punti allo Young Boys e allo Slovan Bratislava a 0, già aritmeticamente eliminate. Di fatto queste squadre sono 10 perché lo Shakhtar a 7 punti ha una differenza reti (primo criterio di qualificazione a parità di punteggio) impossibile da migliorare in maniera significativa. Mercoledì prossimo ci saranno Young Boys-Stella Rossa e Sturm Graz-Lipsia, ma anche il Bologna e altre 5 squadre impegnate contro avversarie in lotta come minimo per migliorare il proprio piazzamento, per quel po’ di soldi in più e per una migliore posizione nel sorteggio. In altre parole, 2 amichevoli e 6 partite falsate, in totale quasi la metà delle 18 che saranno giocate. In positivo si può invece dire che tranne Liverpool, Barcellona, Arsenal e in concreto anche Inter, già sicure (la squadra di Inzaghi al 99%) degli ottavi, 22 squadre delle prime 26 ancora siano in lotta per qualcosa o per difendere qualcosa. Con anche possibile la clamorosa eliminazione del Manchester City, che con questo format salva-grandi sembrava impossibile. La formula perfetta evidentemente non esiste, questa ha almeno il merito di avere solo l’andata e quindi di proporre 8 avversari diversi invece di 3. Quando poi le partite 'sicure' diventeranno 10 o 12, cosa data per scontata a ogni livello politico e televisivo, ne riparleremo.
Anche gli americani del Parma hanno capito che in campo ci possono essere tutti gli stranieri del mondo ma dietro la scrivania, in Italia, ci vuole un italiano che conosca la realtà locale, per usare un eufemismo. Da qui i pieni poteri a Federico Cherubini, dopo la squalifica di 16 mesi per il caso plusvalenze ridimensionato e infine salutato dalla Juventus, dove lo aveva portato Marotta quasi all’inizio dell’era di Andrea Agnelli, con varie mansioni ma soprattutto quella della gestione dei giocatori in prestito. Da lì la sua scalata, fino a diventare direttore sportivo bianconero succedendo a Fabio Paratici. Insomma, i dirigenti calcistici non si possono scegliere con un algoritmo, con LinkedIn o in base a un buon curriculum in altri settori, Krause ne ha preso atto e Cherubini amministratore delegato è il primo passo del consolidamento del progetto, dopo i tantissimi soldi già spesi, tutto compreso 400 milioni di euro in 4 stagioni.
La Football Money League di Deloitte dimostra che il fatturato dei club è molto ma non è tutto, visto che quello del Manchester City, 838 milioni di euro, è il secondo del mondo, e quello dello United, 771, il quarto. In un classifica dominata dal Real Madrid, prima squadra a superare il miliardo annuo (1,045), le italiane sono in buona posizione (Milan tredicesimo con 397 milioni, Inter quattordicesima con 391, Juventus sedicesima con 355) ma più di tutto è interessante notare la correlazione tra risultati e ricavi, soprattutto da quest’anno con il megagirone unico di Champions e una classifica unica, per quanto determinata da avversari diversi. Ebbene, dopo la settima delle 8 giornate di stagione regolare nelle prime 8 posizioni, quelle che mandano direttamente agli ottavi, in testa c’è il Liverpool (ottavo nella Money League), seguito dal Barcellona (sesto per ricavi), dall’Arsenal (settimo), dall’Inter (quattordicesima), dall’Atletico Madrid (didicesimo), dal Milan (tredicesimo), dall’Atalanta e dal Levrekusen, entrambe fuori dalle prime 20. Da sottolineare che la terza per fatturato, il PSG, rischia l’eliminazione così come il City, mentre il Manchester United nemmeno è nella competizione. Come a dire che il fatturato indica la cilindrata, ma in una élite abbastanza allargata le differenze si appiattiscono, grazie alla natura del calcio, con buona pace di chi attribuisce tutti i fallimenti a stadio, merchandising, eccetera.
stefano@indiscreto.net
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