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La Juventus in prestito, i dirigenti di Nainggolan e il milione della Girma
L’addio di Danilo alla Juventus, con rescissione anticipata di un contratto che comunque sarebbe scaduto a giugno e il probabile finale di carriera al Flamengo, non è banale anche se a prima vista lo è: un giocatore di 34 anni che l’allenatore proprio non vede e che decide di togliere il disturbo. Non è banale perché Danilo era l’ultimo giocatore della Juventus attuale ad avere vinto uno scudetto nell’era di Andrea Agnelli (l’ultimo dei 9 consecutivi, dopo essere arrivato dal Manchester City nell’operazione Cancelo), Agnelli non a caso ricordato con calore dal difensore, primo capitano non italiano nella storia della Juventus, in un post di addio dedicato ai tifosi bianconeri ma soprattutto alla dirigenza, quando parla di valori e di progetto di cui non può più fare parte. Sottintendendo, ma neppure troppo, che il progetto non sia un granché. Adesso per la deagnellizzazione completa manca soltanto Vlahovic, arrivato a scudetti già passati ma secondo le logiche finanziarie di quei tempi. Un marziano sbarcato oggi a Torino potrebbe chiedersi, o chiedere a Elkann e Giuntoli, se quelle logiche fossero tanto diverse dal pagare, ingaggi e commissioni compresi, 5 milioni di euro 4 mesi di prestito di una riserva del Chelsea quale è Renato Veiga o 8 quello di Kolo Muani, senza avere la facoltà di riscattarli.
L’arresto di Radja Nainggolan per traffico di droga è materia per polizia e magistratura belga, non sputiamo sentenze anticipate. Ma per conoscere la vita di Nainggolan fuori dal campo non occorrono grandi strumenti investigativi, l’ultimo giornalista di Cagliari, Roma o di Milano ce l’aveva ben chiara. Si può tranquillamente dire che Nainggolan sia stato un campione, soprattutto alla Roma e soprattutto con Spalletti, nonostante questo tipo di vita: centrocampista bravo ed eclettico, uomo dai modi diretti e simpaticissimo, senza paura e capace di andare alla guerra contro il mondo. Significativo che sia stato uno dei due acquisti più costosi (João Mario l’altro) dell’Inter degli Zhang prima dell’arrivo di Marotta a fine 2018 e soprattutto di Antonio Conte l’anno seguente: 38 milioni di euro fra soldi (24) e la valutazione di Zaniolo e Santon. Operazione fra le più scellerate, senza contare il megacontratto quadtiennale ed il fatto che Zaniolo sarebbe diventato un uomo mercato da 50 milioni (poi oggi vale meno della metà). Con Marotta e Conte l’avventura di Nainggolan all’Inter si sarebbe conclusa presto: come a dire, pensando all’ambiente più che ai risultati di Inter e Napoli oggi, che al di là della simpatia ci sono persone che cambiano le squadre e altre che non incidono. Poi i tifosi sono convinti che sia merito o colpa della ‘maglia’, ma non sanno spiegare perché alcuni facciano bene ovunque e altri male ovunque.
Naomi Girma come Beppe Savoldi, almeno per noi che continuiamo mentalmente a convertire euro e dollari in lire. Il difensore centrale della nazionale americana, oro olimpico a Parigi, è infatti diventato la giocatrice più pagata del mondo, visto che il Chelsea l’ha comprata dal San Diego Wave sfondando per la prima volta nella storia del calcio il milione di dollari, e anche di euro (circa 1,05), per il trasferimento di una donna. Va detto che i due miliardi di lire che Ferlaino pagò nel 1975 al Bologna oggi secondo la rivalutazione ISTAT sarebbero quasi 13 milioni di euro, in ogni caso le proporzioni dicono che il calcio femminile potrebbe essere un buon investimento visto che proprio ieri il Chelsea ha battuto l’Arsenal a Stamford Bridge davanti a 34.302 spettatori, nuovo record della WSL, numeri già fatti in Champions League, e che nello scorso campionato la media è stata intorno ai 10.000 spettatori, come nella nostra Serie B maschile dove un trasferimento da un milione non fa notizia.
stefano@indiscreto.net
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