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Edoardo Bove sarà l'unico ospite dell'edizione 2025 che sia legato al mondo del pallone, che del resto sugli altri canali è l'unica controprogrammazione credibile al Festival. Nel passato sul palco dell'Ariston grandi nomi, ma pochi davvero condivisi...
L’edizione numero 75 del Festival di Sanremo che inizia oggi sarà molto poco calcistica: l’unico ospite legato al mondo del pallone sarà infatti Edoardo Bove, sul palco dell’Ariston venerdì durante la serata delle cover. Per motivi paracalcistici non sarà invece in gara Emis Killa, ritiratosi dalla gara in seguito all’inchiesta sulla curva del Milan che ha portato anche a una perquisizione a casa del rapper. Bove dovrebbe raccontare la sua storia, ripartita dopo il malore del primo dicembre in Fiorentina-Inter, spiegando che nella vita non esiste soltanto il calcio (ma lui lo sapeva anche prima), senza comunque fare un monologo come sarebbe accaduto nelle edizioni di Amadeus.
Di sicuro il calcio, fra le coppe europee e tutto il resto, è l’unico grande concorrente mediatico di una manifestazione che come al solito non avrà su canali diversi da Rai 1 una vera controprogrammazione. Ma restringendo il discorso al Festival quest’anno sarà quindi presente, tramite Bove, soltanto la Fiorentina di Carlo Conti, ricordando nel recente passato Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo, Zanetti, Mancini, Del Piero, Conte ai tempi in cui guidava la Nazionale, Mancini quando ancora giocava, Ogbonna, Mihajlovic, Montella. Memorabile il Lippi del 2010, ancora c.t. azzurro, in versione cantante accompagnando nella quarta serata Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici in Italia amore mio, che alla fine sarebbe arrivata terza, con Pupo poi a denunciare brogli per motivi politici.
Grandi nomi, ma non tanti nomi paragonati agli sportivi in generale a Sanremo (da Tyson a Valentino Rossi), e in tanti Festival dagli albori fino alla fine degli anni Novanta praticamente nessuno. Per una ragione molto semplice: ogni campione del calcio, per stimato che sia, ha la targa di una squadra e non può quindi essere amato trasversalmente come un Tomba o una Pellegrini. In questo senso a Sanremo hanno funzionato bene soltanto Baggio, perché sembrava venire da un altro mondo, e Cassano per la simpatia. Avrebbe funzionato benissimo Maradona, che aveva promesso all'amica Raffaella Carrà la sua partecipazione nel 2001 prima che le varie questioni fiscali (non tutte colpa sua) sconsigliassero la sua presenza in Italia in quel periodo.
stefano@indiscreto.net
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